Io credo che ammettere di aver sbagliato sia da persone colte e intelligenti.
Chi invece è colto da sacro furore ideologico, non lo ammetterà mai, ma dovrebbe però essere allontanato da certi incarichi.
A parlare fuori dal coro, a sinistra, è Michele Emiliano, segretario del Pd pugliese e candidato alla poltrona di governatore della stessa Regione. «Una procura che riceve un’assoluzione del genere – spiega l’ex magistrato ed ex sindaco di Bari – dovrebbe in maniera istituzionale prenderne atto e scusarsi». E all’avversario politico Emiliano offre poi la possibilità di tornare ad essere determinante nell’agone parlamentare: «Un uomo che in questo modo ha subìto un notevole danno di immagine avrà evidentemente qualcosa da dire sulla giustizia e sul suo modo di funzionare».
Su queste parole, chiare e che non hanno bisogno d’interpretazione alcuna, io concordo pienamente!
Rimane però l’amaro in bocca nel sapere che questi signori, anche quando sbagliano in maniera colpevole, arrecando danni economici e di ogni tipo, non pagano come qualsiasi altro comune mortale: manco in termini di carriera.
Esistono caste in Italia che proprio quando sbagliano e falliscono, nei loro incarichi e obiettivi, arrecando danno alla comunità, vengono trasferiti, forse sì, ma mai puniti, anzi! Spesso sono premiati.
Chi paga, se non il popolo italiano, i costi di questi quattro anni di indagini, processi e intercettazioni, spesso degne solo di testate giornalistiche scandalistiche e nient’altro?
Chi risarcisce i danni d’immagine che, Berlusconi a parte, ha subito l’Istituzione “Presidenza del Consiglio” in questi anni per un nulla di fatto?
In altri stati, Francia, Inghilterra, nella stessa Germania, per mettere sotto inchiesta un primo ministro o un presidente della repubblica, ben altro che andare a donne egli deve fare.
Gli esempi di donnaioli impenitenti si sprecano: da Mitterrand, a Sarkozy e Hollande, per stare in Francia. Da Tony Blair, a più di un componente della corte reale inglese, giusto per condividere con gli amici isolani britannici. Ma quando le magistrature di quei paesi hanno mai minimamente pensato di indagare o, addirittura, di mettere sotto inchiesta qualcuno di costoro per simili “reati”?
E quando la storia in Italia, si incaricherà di rivelare o chiarire se sia o non sia vero quello che Alan Friedman scrive nel suo libro “Ammazziamo il Gattopardo”?
Devo pensare che, se nessuno lo querela allora, è vero ciò che afferma, e cioè che la caduta dell’ultimo presidente del consiglio eletto dal popolo, sia dovuta a una congiura di palazzo, con risvolti addirittura internazionali?
Aiuto signori e attenzione!
Ci sono proverbi famosi del tipo “Se Atene piange, Sparta non ride”, o “Chi la fa l’aspetti”, non sottovalutateli. Un giorno le storture di un sistema malato potrebbero lasciare l’amaro in bocca e non sarebbe la prima volta.
La democrazia è una cosa seria e tirarla in qua e in là, come una coperta corta, non mette al riparo nessuno. Cosi come credere di essere gli unici detentori dell’integrità morale è deleterio, per tutti!!
Leonardo Peverati 14.3.15
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