CINQUANT’ANNI FA LA SCUOLA MEDIA DI BERRA MATTATRICE ALLA TV NELLA TRASMISSIONE “CHISSA’ CHI LO SA?”
Proprio in questi giorni cade il 50° anniversario della partecipazione di una squadra di ragazzi della scuola media statale di Berra alla trasmissione televisiva condotta dal mitico Febo Conti: “Chissà chi lo sa?”. E’ una ricorrenza un poco in sordina perché lontana nel tempo: dei protagonisti di quell’avventura sono già venuti a mancare il Prof. Giorgio Mazzoni, il Prof. Orfeo Serafini e un componente della squadra Daniele Curina.
I tempi sono profondamente cambiati ed oggi i mezzi della comunicazione sociale sono tecnologicamente avanzatissimi. Ciò nonostante di quelle puntate le Teche Rai non hanno conservato nulla, ritenendo a torto che quella trasmissione non fosse da ricordare. Invece gli anni di “Chissà chi lo sa?” furono quelli nei quali erano ancora pochi i possessori di un apparecchio televisivo ed oggi quelle immagini sarebbero veramente da annoverare fra quelle storiche di una Televisione che scopriva le periferie e i valori delle piccole comunità. In particolare la televisione di allora trasmetteva i programmi in bianco e nero e nel tardo pomeriggio furoreggiava la cosiddetta “TV dei Ragazzi”.
Da tre anni era iniziata l’avventura nazionale della scuola media unica e a Berra era stata istituita questa nuova realtà scolastica con la sede centrale nel capoluogo e due sedi distaccate, a Serravalle e a Cologna. Il Preside era il Prof. Francesco Demetrio. L’idea di partecipare al gioco televisivo che metteva a confronto una squadra femminile e una maschile venne a Daniele Curina. Voleva dare …una lezione alle ragazze della scuola media “Avogadro” di Vercelli, allora dominatrici della trasmissione (alla cui organizzazione collaborava anche Cino Tortorella), perché a suo dire si davano troppe arie. Partì una lettera che venne accolta dalla Rai. Si formò subito una squadra costituita da Nicola Pellizzari (di Cologna), caposquadra, da Daniele Curina (di Berra), da Giovanni Raminelli (di Serravalle), da Mauro Tumiati (di Berra), da Rino Tumiati (di Berra) da Oscar Ungarelli (di Berra) e da Stefano Galli (di Cologna).
I ragazzi erano coordinati dal prof. Orfeo Serafini, dal Prof. Giorgio Mazzoni e dalla Prof.ssa Stefanati. Il “Settebello” sconfisse le ragazze di Vercelli e inanellò una serie di vittorie, dieci per la precisione (memorabile quella sulla squadra di Marostica dopo due pareggi) che portò una grande popolarità a Berra, ai ragazzi della squadra, alla trasmissione (che per gli aumentati ascolti venne spostata al sabato pomeriggio).
Ogni sabato da metà marzo a giugno 1966, per 10 puntate, un pullman da 60 posti partiva da Serravalle, da Berra, da Cologna, reclutando i componenti della squadra e gli accompagnatori diretto a Milano, agli studi della Fiera, dove avveniva sotto la guida del regista Beppe Recchia la registrazione da mandare in onda la settimana successiva.
Una trasmissione con domande, quiz, indovinelli, giochi, personaggi famosi: il cantante Celentano, il cronista sportivo Nicolò Carosio, il ballerino Don Lurio, il complesso musicale “I Giganti”, l’attore Nino Castelnuovo, e poi ancora Renata Mauro, Tony Renis, Mino Reitano, Hengel Gualdi, Arnoldo Foà, tanto per citarne alcuni.
Vittorie sudate ma esaltanti come contro la scuola media di Busseto (punteggio 19 a 15), contro la squadra femminile della media “Kennedy” di Brescia finita 16 a 8, o come contro il gruppo delle ragazze della scuola media di Rho conclusasi con il punteggio di 21 a 15. Ritorno all’una e talora alle due di notte dove oltre ai genitori c’erano ad accogliere nelle piazze i ragazzi vittoriosi tantissimi paesani plaudenti e orgogliosi di essere portati alla ribalta delle cronache nazionali. Anche l’amministrazione comunale di Berra onorò i sette componenti della squadra, definiti “i magnifici Sette” dalla stampa locale e nazionale, con una cerimonia in Consiglio comunale donando a ciascuno una targa-ricordo.
Ma nel corso della settimana Nicola Pelizzari, Giovanni Raminelli, Daniele Curina, Oscar Ungarelli, Stefano Galli, Rino Tumiati e Mauro Tumiati continuavano a seguire le lezioni scolastiche e a prepararsi ciascuno su argomenti e materie specifiche e chi era in terza soprattutto per l’esame di licenza. Un impegno costante e deciso, fino alla sconfitta perpetrata da una squadra di ragazze del ginnasio di Lugano che la Rai portò in trasmissione per dare una spallata ai ragazzi di Berra, provenienti da una zona sconosciuta e da una scuola additata e criticata per non avere una intitolazione (venne dedicata al poeta “Ugo Foscolo” qualche anno dopo). Non se ne fece una tragedia.
Le vittorie avevano portato alla scuola media berrese un patrimonio considerevole in enciclopedie e libri che la Rai donava dopo ogni vittoria. Ai componenti della squadra un libro, poco a dire il vero in confronto però all’enorme ed impagabile soddisfazione di avere portato in tre mesi all’attenzione della nazione la scuola e i nostri tre paesi. A distanza di cinquant’anni, a testimoniare una fetta di storia delle nostre scuole e dei nostri paesi, restano bei ricordi in tante fotografie, nei ritagli di giornali dell’epoca con articoli di penne prestigiose del giornalismo italiano come quella di Vincenzo Buonassisi.
Giovanni Raminelli
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