Ro. (dall’inviato Luciano Cicoria) Un progetto ambizioso ed importante con un investimento di 400mila euro porterà presto a nuova vita la struttura della centrale di potabilizzazione di Ro.
I lavori avranno inizio a breve, con il recupero funzionale del vecchio stabile che ritornerà a splendere. Si tratta di un intervento sul manufatto più datato ed architettonicamente rilevante del vecchio Consorzio Acquedotto di Copparo, poi diventato, in anni recenti, parte dell’attuale Azienda CADF S.p.A.
“Dovendo provvedere al potenziamento e alla riorganizzazione di alcune importanti attività da svolgere all’interno dell’impianto di potabilizzazione di Ro – spiegano i tecnici del Consorzio Acquedotto – abbiamo ritenuto che potesse essere un’iniziativa di notevole valenza storico-culturale ed architettonica collocarle nell’edifico più storico, provvedendo al suo restauro e valorizzazione e mantenendolo “vivo” e visitabile, in quanto richiamato ad un concreto ruolo operativo”.
UN PO’ DI STORIA
Per comprendere il valore dell’iniziativa nel preservare la memoria storica del nostro territorio citiamo brevemente le principali vicende che hanno riguardato il manufatto, ricavate in gran parte dalla “Storia del Consorzio Intercomunale Acquedotto di Copparo” che predispose l’allora Segretario Generale Giuliano Sampaoli.
L’edificio in questione rappresenta il primo nucleo fondante della centrale di Potabilizzazione di Ro Ferrarese, che trattava acqua di pozzo – i pozzi erano all’interno di un perimetro d’impianto successivamente ampliato fino all’attuale – per immetterla nella condotta adduttrice che serviva i Comuni di Copparo, Ro, Formignana, Tresigallo, Migliarino e Ostellato.
Era storicamente noto che la fascia sub-arginale del Po, grosso modo dal ponte di Polesella a Guarda Ferrarese, fosse pressochè l’unica area del Basso Ferrarese in cui era possibile estrarre con pozzi acqua dolce utilizzabile per la potabilizzazione.
Alla stregua di ciò nel 1907, quando i Comuni del Copparese erano amministrativamente riuniti in un unico Mandamento di Copparo, si cominciò a pensare ad uno sfruttamento consortile di questa risorsa, che altrimenti sarebbe stata di solo retaggio dei residenti nella zona dell’acquifero e dei loro 2500 pozzi domestici.
La prima ipotesi di Consorzio coinvolgeva anche i comuni di Argenta, Portomaggiore e Poggio Renatico. La Prima Guerra Mondiale interruppe l’iniziativa, che però si riavviò subito dopo l’Armistizio e giusto 100 anni fa, nel 1919 si giunse all’accordo politico fra Ro, Copparo, Formignana e Tresigallo, a cui seguirono nel 1920 le adesioni di Migliarino e Ostellato, ed il 30 settembre 1923 iniziarono i lavori,che partirono dalle opere di presa. Il nostro edificio fu costruito successivamente nel 1927.
L’intero sistema acquedottistico, completo delle adduttrici primarie e secondarie, fu ultimato nel 1936 e completamente collaudato nel 1939, alle soglie della Seconda Guerra Mondiale.
IL PROGETTO
“Nel nostro PROGETTO – riprendono a spiegare i tecnici del Consorzio – predisposto dall’Architetto Giampaolo Rubin di Ferrara i lavori si svilupperanno esclusivamente all’interno perché già l’esterno è stato restaurato alcuni anni fa, valorizzando gli elementi di archeologia industriale che denotano l’edificio“.
La ristrutturazione interna riporterà alla luce l’organizzazione tipologica originaria dei vani e dei muri di spina, ripuliti dalle superfetazioni realizzate nel tempo per ricavare gli alloggi dei custodi. L’intervento comprende anche il miglioramento sismico delle strutture e l’aggiornamento dei sistemi di telecontrollo impiantistico. Gli ambienti saranno attrezzati ad un livello di cablaggio elevato e la componente impiantistica delle opere sarà consistente.
Riguardo alla significatività delle funzioni a cui verrà destinato sono ancora i tecnici ad illustrarli “A piano terra sono previsti spazi accessibili ai disabili, molto liberi, ad uso polivalente, pensati principalmente per le attività del Centro di Educazione Ambientale, che ha la sua sede principale presso l’impianto di potabilizzazione di Serravalle e che potrà contare su una struttura di supporto decentrato, perfettamente integrata nei contesti naturalistici circostanti e nei percorsi cicloturistici limitrofi.
Al primo piano verrà realizzato il nuovo centro di telecontrollo e telecomando dell’intero sistema acquedottistico e fognario-depurativo aziendale, espressione della qualità tecnologica dell’Azienda, anch’esso concepito come visitabile, nell’ambito delle iniziative didattiche e non solo esplicate dal Centro di Educazione Ambientale”.
Poi i tecnici tergiversano sui progetti specifici di quanto nascerà all’interno dell’edifico, ma che non mancheranno di darne dettagliate comunicazioni.
l.c.
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