Rovigo. Arriva un messaggio di speranza per la sanità polesana. Forse è per il clima pasquale ma ciò è dovuto anche all’incontro che si è tenuto nella mattinata di venerdì 19 aprile nella sala giunta di palazzo Celio in cui il presidente, Ivan Dall’Ara ha riunito attorno al tavolo il direttore generale dell’Ulss 5 Polesana, Antonio Compostella, il presidente della conferenza dei sindaci e sindaco di Rosolina, Franco Vitale, il sindaco di Adria, Omar Barbierato, il sindaco di Trecenta, Antonio Laruccia, e l’assessore regionale Cristiano Corazzari.
Lo scopo è stato quello di sollecitare quest’ultimo a farsi portavoce delle istanze che sono state raccolte nei vari ospedali e chiedere che in sede di giunta vi sia un ripensamento circa le schede ospedaliere di Trecenta, Rovigo e Adria.
“La sanità è un tema che non deve essere strumentalizzato politicamente – ha detto l’assessore regionale – queste fanno male prima di tutto al comparto della salute e a chi ci lavora. E’ nostro dovere essere uniti in sede istituzionale su queste tematiche”.
Per quanto riguarda il possibile depotenziamento delle strutture, Corazzari ha confermato di essere in contatto tanto con l’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin quanto con il presidente della commissione Sanità, Fabrizio Boron e con i commissari della commissione Sanità.
“Abbiamo già avuto modo di confrontarci e di esaminare le schede la cui proposta oggi è in esame in commissione e convengo con l’analisi fatta dal direttore generale e con le richieste formulate da parte della conferenza dei sindaci”.
Corazzari ha spiegato che tale proposta non è mai stata “blindata” ma che può essere oggetto di approfondimento, studio e modifiche: “Mi spingo a dire che abbiamo avuto delle rassicurazioni che ci sarà una sensibilità nella direzione di quello che viene chiesto. Va sottolineato che a noi interessano i servizi dei cittadini. Non ci interessa difendere carega. Vogliamo avere un sistema efficiente che riesca ad erogare un livello di servizi adeguato alla richiesta dei territori”.
Secondo l’assessore molti allarmismi a volte giungono dall’interno delle strutture ospedaliere stesse dove qualcuno vede minata la propria posizione personale. Corazzari ha ribadito che in una provincia come quella di Rovigo che ha un tasso di anzianità che è il più elevato della Regione e un calo drammatico della popolazione “avere dei servizi sanitari adeguati è assolutamente vitale anche per far sì che ci sia un’inversione di tendenza e un rilancio della provincia”.
Per Compostella vi sono alcuni elementi positivi “fra queste vi è la conferma del ruolo hub di Rovigo nelle sue alte specialità con l’aggiunta di un paio di apicalità che prima non c’erano, il potenziamento di tutte e tre le strutture dei letti di area medica, cosa importantissima vista la fragilità dei nostri pazienti, un’identità precisa per quanto riguarda Trecenta.
C’è una criticità per Adria in special modo nell’area chirurgica dove non sono state confermate le apicalità di chirurgia generale e di urologia mentre è rimasta quella di ortopedia. Oltre a quelle non sono più presenti le degenze ordinaria di area chirurgica. Queste sono state le richieste essenziali che ho presentato in Quinta commissione”.
Molto importante per Compostella che neuroradiologia rimanga a Rovigo, visto anche il ruolo di hub dell’ospedale rodigino. Per Trecenta è stato invece chiesto il ripristino dei 4 posti letto di terapia intensiva “doppiamente importanti per l’Alto Polesine ma anche perché in sinergia con la rianimazione di Rovigo rappresentano un’eventuale valvola di sfogo quando abbiamo pazienti acuti e gravi. Per Adria è stato chiesto il ripristino di chirurgia, di urologia (eventualmente in sostituzione di otorino); chiesto anche il ripristino dei 15 letti di chirurgia per la degenza ordinaria; altra richiesta è per la psichiatria: oggi abbiamo 2 degenze a Trecenta ed Adria, abbiamo chiesto di convogliarle tutte e 24 nella sede di Rovigo perché baricentrica”.
Views: 14