Berra. Novant’anni e non sentirli. Non si tratta di una persona ma bensì di un albero, e non un albero qualunque ma di un Pioppo Bianco. Un monumento naturale che si erge sulla sponda del canal Bianco, sulla strada che da Berra porta a Serravalle e che si vede benissimo transitando sulla Strada Provinciale.
Si tratta di un elemento del paesaggio così presente che probabilmente ingenera abitudine in chi passa frequentemente nei pressi, tanto da non farci più caso.
Sorprendentemente, nonostante la sua veneranda eta’ di 89 anni suonati, e la sua mole, 6 metri di diametro – difficile stabilirne con precisione l’altezza – , il Pioppo Bianco non gode di nessuna tutela di tipo ambientalistico. E non risulta nemmeno censito o comunque presente nell’elenco degli alberi monumentali. L’unico Pioppo Bianco presente nell’elenco dell’Emilia Romagna si trova nel comune di Faenza, nel ravennate, ed è più “smilzo” di questo: 5,20 Mt di diametro.
Certo che non raggiunge dimensioni come i più conosciuti olivo di San Baltolu di Luras, sulle sponde del lago Liscia in provincia di Sassari: supera i 4mila anni d’età, è alto 14 metri e una circonferenza di 12. Oppure il castagno dei Cento Cavalli, nel parco dell’Etna; sue le dimensioni da record: 22 metri di circonferenza del tronco e altrettanti di altezza.
Ma sicuramente merita una citazione e una piccola tutela. Una iscrizione che potrebbe essere fatta ma occorre presentare una serie di documenti che necessitano di alcune considerazioni e rilevanza tecniche: ad esempio la circonferenza deve essere rilevata ad una altezza dal suolo si 130 cm. Insomma una prassi che probabilmente solo il comune, attraverso l’ufficio tecnico, potrebbe affrontare. Ma ne varrebbe la pena.
(l.c.)
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