Voto espresso senza il parere dell’assemblea dei sindaci
Il Consiglio provinciale approva all’unanimità (con le astensioni di Rita Canella, Michele Sartini, Alessandro Guaraldi e Mauro Zanella), il bilancio di previsione per il 2020 della Provincia.
Un voto espresso senza il parere dell’assemblea dei sindaci (obbligatorio ma non vincolante, come vuole la legge). Le astensioni di sette Comuni – Ferrara, Poggio Renatico, Terre del Reno, Masi Torello, Voghiera, Lagosanto e Copparo – il cui peso demografico complessivo vale oltre la metà dei 346.543 abitanti della provincia estense, hanno impedito, infatti, ai favorevoli (Vigarano Mainarda, Comacchio, Argenta, Ostellato, Portomaggiore, Riva del Po, Tresignana, Jolanda di Savoia e Codigoro), di raggiungere il quorum sufficiente per l’ok dell’organismo introdotto dalla legge Delrio nel 2014 che rappresenta i primi cittadini.
“Una manovra – ha detto il vicepresidente con delega al Bilancio Nicola Minarelli – con lati positivi e di neutralità”.
Fra i primi c’è il dato del pareggio dei conti senza dover ricorrere ad alienazioni del patrimonio, come accaduto in passato, mentre è da annoverare alla neutralità il fatto di avere provveduto alla copertura delle spese senza però che la situazione consentisse politiche espansive o di riduzione della pressione fiscale che, comunque, rimane invariata.
Quindi i conti della Provincia per l’anno prossimo sono in equilibrio, con un movimento di risorse che, complessivamente, vale 72milioni di euro sia in entrata sia in uscita.
Sul capitolo “spese correnti”, che potranno eventualmente essere integrate con l’avanzo da verificare in maggio prossimo, si segnalano 50mila euro per le potature, altri 50mila per gli sfalci, 150mila per il Piano neve, più 300mila euro di ordinaria manutenzione per gli 850 chilometri di rete viaria di competenza (segnaletica, ripresa buche e altri interventi di piccola manutenzione).
Gli investimenti, invece, ammontano a oltre 27,5 milioni, principalmente fra adeguamenti sismici in istituti scolastici e altri immobili (finanziati dai fondi commissariali), e il rifacimento asfalti per quanto riguarda la messa in sicurezza della rete viaria (con risorse del bilancio provinciale).
Dieci le scuole interessate da lavori di adeguamento sismico: Istituto Rita levi Montalcini di Argenta (754mila), Carpeggiani-Copernico di Ferrara (3 milioni), Guido Monaco da Pomposa di Codigoro (1,6 milioni), Liceo Roiti di Ferrara (792mila), palestre dell’istituto Bachelet di Ferrara, di Codigoro, Iti Copernico-Carpeggiani e Liceo Roiti di Ferrara (oltre 674mila euro in totale), istituto Remo Brindisi a Lido Estensi (807mila). Altro cantiere scolastico interesserà ancora l’Iti Copernico-Carpeggiani in città, con lavori di demolizione e ricostruzione di aule e laboratori per un importo di 1,8 milioni.
A circa 3,4 milioni ammontano gli investimenti per nuovi asfalti sulle strade provinciali, cui si aggiungono 492mila euro di lavori sul ponte lungo la Sp 70 Cispadana e altri 337mila per mettere in sicurezza il ponte dei santi sulla Sp 40 in località Pilastri.
Nel corso del 2020 prenderà avvio anche il cantiere post sisma che riguarda il Castello Estense, con un primo investimento di circa 6,5 milioni e sempre per lavori di adeguamento sismico 340mila euro sono in programma per l’ex caserma Pastrengo, attuale sede dei Lavori pubblici e uffici tecnici della Provincia in Corso Isonzo.
Per la complessiva manovra di bilancio 2020, inoltre, la Provincia di Ferrara ha deciso di mantenere inalterata la pressione fiscale, per quanto riguarda le aliquote di RcAuro e Ipt, buona parte del cui gettito – occorre ricordarlo – finisce in realtà nelle casse dello Stato.
Un dato tendenziale riguarda poi l’andamento del debito dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense, in calo costante dal 2013. In cifra assoluta, si è passati dai poco più di 80 milioni del 2013 ai 51 milioni di euro a fine 2020. Una dinamica che si traduce nella proiezione altrettanto positiva del calo dell’esposizione debitoria della Provincia di Ferrara dagli attuali 116 euro per abitante, fino a scendere sotto i 100 euro procapite nel corso del triennio 2023-2025.
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