Berra – “E’ arrivato a conclusione, dopo oltre due anni di lavoro, il percorso di fusione di Area e Cmv Raccolta, le due aziende che da anni gestiscono i servizi di igiene ambientale in due vasti territori della provincia di Ferrara e che ora si uniscono finalmente a formare una società unica, sempre a totale capitale pubblico, CLARA spa“.
Era il 24 marzo del 2017 quando si venne a capo di questa “brillante” idea. La nuova società divenne operativa il successivo 1° giugno e da allora fu un calvario. Qualche perplessità sui benefici per i cittadini in merito a questa fusione la presentammo subito ed oggi la riproponiamo ma con molte perplessità.
Da quando questo ex comune, dal nome Berra, ha partecipato a delle fusioni/accorpamenti per la gestione dei servizi, ha sempre portato (tranne qualche piccola eccezione) disagi ed altro ai suoi abitanti.
Potremmo citare quella del gas, passati da CIG all’attuale gestore o gestori. Oppure il tentativo di gestione della pubblica illuminazione con Copparo, durata poco perché gli allora amministratori scoprirono che non conveniva. E via dicendo.
Ma questa, con la nascita di Clara, è sicuramente la fusione più “devastante”, almeno fino ad ora. Lo si può notare e constatare con quello che sta succedendo. Non solo nell’ex comune di Berra, non solo nel comune di Riva del Po, ma ovunque. La discussione è provinciale, visto che Clara gestisce quasi l’intera provincia, e molti sindaci porteranno la discussione in Consiglio Comunale.
La cosa sembra molto strana, perché si insiste su una società invece di cambiare?
Lo pensiamo tutti ma non lo diciamo.
A breve ci sarà la “nuova nomina” del Direttore Generale di Clara: vediamo come andrà a finire.
(ci.ci.)
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