Rovigo – “Non è tutto oro quello che luccica” lo avevamo detto a proposito dell’arrivo nel vicino Polesine del colosso Amazon, un centro per il quale sono previsti circa duemila posti di lavoro: 1.500 fissi distribuiti su tre turni ed altri 400 che si aggiungeranno nei periodi di maggior intensità come, per esempio, quello natalizio.
A porre i primi dubbi fu Vittorio Ceccato, Presidente di Confesercenti Rovigo. Pensando appunto alla nascita di questo polo Amazon, Ceccato avanzava timori nei confronti “degli enormi magazzini delle piattaforme online che stanno per insediarsi anche nella nostra provincia.
Questi faranno ulteriore concorrenza, tanto ai negozi di vicinato quanto agli stessi centri commerciali. Servirebbe, qui sì, una seria analisi dei costi benefici per capire se vale la pena dare loro così tanto spazio”.
Ora, a lanciare l’appello, sono i responsabili di Cgil, Cisl e Uil, che chiedono che questa grande operazione possa essere “governata e non lasciata a briglie totalmente sciolte” e per questo presto sarà chiesto un vertice ai sindaci dei Comuni direttamente interessati, Castelguglielmo e San Bellino.
Due le considerazioni principali: i tipi di contratti che saranno stipulati con i lavoratori e la viabilità. La premessa è che i posti di lavoro in ballo sono molti e vanno tenuti in seria considerazione ma per questo non bisogna accettare tutto e senza un dovuto controllo ed un adeguato programma.
E poi l’indotto, senza dimenticare tutti quei operai che, venendo da lontano, decideranno di prendere qui la residenza.
“È la viabilità – precisano i sindacalisti – temiamo che dell’intera operazione il tema non sia stato risolto. E’ vero che ci sono le grandi infrastrutture della Transpolesana e degli accessi autostradali su A13 e Valdastico, ma su queste direttrici arriveranno centinaia di mezzi al giorno, sia furgoni per trasportare le merci, sia le auto private dei pendolari. Inoltre la rete del trasporto pubblico è adeguata?”.
Insomma, una operazione non da poco che se non trova adeguate risposte potrebbe rappresentare un problema invece che una opportunità.
(ci.ci.)
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