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BERRA – I SOLDI PREVISTI COME CONTRIBUTO ALLA FUSIONE DEI COMUNI DI BERRA E RO SONO ANCORA NELLA PANCIA DEL GOVERNO – A RISCHIO GLI INTERVENTI SOCIALI DEL COMUNE

Berra – Il previsto contributo “promesso” per la fusione tra i comuni di Ro e Berra per ora rimane solo sulla carta, una promessa.

È quanto emerso nell’ultima seduta consiliare di Riva del Po e comunicato dall’assessore al bilancio Raffaella Nalli. Una situazione che pone molti interrogativi ma soprattutto una difficoltà di preventivare il futuro, quanto meno per quanto riguarda gli investimenti che riguardano quelle cifre.

Dopo il dimezzamento dei contributi imposti dal governo precedente, l’attuale governo e con l’impegno da parte del parlamentare Luigi Marattin, le cose sono ritornate al loro posto, almeno sulla carta.

“Il taglio dei fondi statali, ora ripristinati ma non ancora assegnati, hanno rallentato e mettono a rischio gli obiettivi del programma elettorale – ha spiegato l’assessore in un intervento di consiglio comunale, che poi ha specificato – comunque le risorse a disposizione, sono state spalmate in quei capitoli di bilancio che ci consentono di mantenere i servizi e con difficoltà affrontare nuovi interventi d’investimento”.

Buoni propositi, ma se non arrivano le risorse molte cose dovranno essere tagliate.

“Questo però non ci limiterà nello studio di un Piano Strategico Territoriale che ci consentirà di individuare gli obiettivi specifici e primari e, di perseguire, nel quinquennio, azioni volte a creare valore pubblico – ha precisato l’assessore – l’obiettivo è quello di mantenere efficienti i servizi e una particolare attenzione al front-office.

Riorganizzare il personale e sopperire alle carenze evidenziate in certi settori, in seguito all’accorpamento dei servizi. Svolgere attività di accertamento dell’evasione e al recupero dell’evaso, conformemente in avvio alla nuova organizzazione.

Sulla base di tale piano verrà predisposto il Bilancio di previsione, documento contabile che rappresenta la sintesi economico-finanziaria di programmi e di eventuali progetti per la realizzazione degli obiettivi prefissati che saranno analiticamente illustrati nelle relazioni previsionali e programmatiche come tappe annuali del percorso di mandato amministrativo”.

È, indipendentemente dall’arrivo dei contributi, la “ricerca” deve allargarsi. “Ricercare finanziamenti regionali, statali, europei attraverso la forma progettuale, anche in collaborazione con altri enti. Ricognizione del patrimonio comunale, ricercando risultati di maggiore valorizzazione e di maggiore redditività, anche sociale, del patrimonio stesso”.

(l.c.)

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