Berra – Freno a mano tirato, retromarcia, cambio di rotta, ripensamento, insomma il Sindaco di Riva del Po Andrea Zamboni ha deciso di spostare il previsto Consiglio Comunale a porte chiuse di venerdì 20 marzo alle ore 18,30 a mercoledì 25 marzo alle ore 14,30 in videoconferenza.
Così ogni consigliere potrà rimanere all’interno della propria abitazione, senza incorrere in probabili contagi esterni. Salvaguardata l’incolumità e rispettato in pieno #iorestoacasa, ma con non poche polemiche e discussioni.
Già dal precedente consiglio una parte delle minoranze avevano chiesto spostamenti ma senza risultati (il consiglio fu fatto a porte chiuse). Ora la conclusione ha dato ragione a quella parte di minoranze che chiedeva posticipi e videoconferenze.
“Grazie Signor Prefetto. Direi che dobbiamo proprio iniziare così questa nostra comunicazione – spiega Marianna Lucchin, capogruppo di “Centrodestra Unito per Riva del Po” – La situazione emergenziale che noi tutti viviamo quotidianamente impone a tutela della pubblica salute e per garantire la continuità del funzionamento del Comune di adottare quegli accorgimenti tecnologici moderni che tutti utilizziamo, tutti i giorni: videochiamate o meglio videoconferenze.
Anche per il consiglio comunale ordinario inizialmente previsto per venerdì 20 marzo 2020. Ecco, il decreto Cura Italia da questo punto di vista è stato molto chiaro; ha garantito la proroga al 31 maggio 2020 per gli enti in ritardo nell’approvazione dei bilanci, come il Comune di Riva, ma ha richiesto che ci si attivi per usare gli strumenti tecnologici.
Diciamo che il lasso di tempo extra consente ai bravi amministratori di inserire nei bilanci le misure necessarie in questa pandemia per sostenere l’economia delle imprese e le famiglie soprattutto per i Comuni che hanno milioni di contributi da fusione da spendere e non sperperare.
Perciò il nostro gruppo consigliare ha chiesto subito al nostro Sindaco in merito al citato consiglio tre semplici cose: Posticipare il Consiglio Comunale per tenere conto dell’emergenza, visto che non c’era più tempi pressanti e non siamo a conoscenza di urgenze per la convocazione.
Utilizzare la videoconferenza per la sicurezza di tutti e per la salute evitando assembramenti come le riunioni. Collaborazione per lavorare insieme per gestire l’emergenza ed i fondi fusione di oltre 1.300.000 euro per il sostegno all’economia del territorio.
Abbiamo ricevuto secca e netta risposta contraria su tutta la linea a dimostrazione che non vi è alcuna volontà di collaborare, ma di questo non ci stupiamo neppure ora, ma soprattutto spiace che chi è a capo e deve tutelare la nostra salute come pubblico amministratore ed oltretutto con competenze professionali specifiche, è un medico, non reputa necessario seguire le indicazioni ricevute dal decreto legge: STATE A CASA.
Non ci siamo persi d’animo e nella serata del 19 marzo 2020 abbiamo scritto al Prefetto, abbiamo rappresentato la questione nella sua semplicità e come per miracolo questa mattina, venerdì 20 marzo, riceviamo la PEC dal Comune a firma del Sindaco che smentisce la sua comunicazione contraria del 18 marzo.
Ora – conclude la capogruppo – il Consiglio è rinviato a mercoledì 25 marzo 2020, udite udite per: un consiglio in videoconferenza ed informando i consiglieri che saranno contattati dagli uffici tecnici per predisporre quanto necessario per fare il consiglio in videoconferenza.
Ecco, vorremmo concludere come abbiamo iniziato: grazie Signor Prefetto per averci ascoltato ed aiutati”.
La macchina per la videoconferenza è già stata messa in moto: sarà un noto Berrese a predisporre il tutto. Ora i cittadini attendono le coordinate per poter seguire con attenzione e curiosità questo strano Consiglio Comunale che avrà come oggetto anche il bilancio di previsione dei prossimi 3 anni.
(l.c.)
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