Riva del Po – Sono sei le aree identificate nel comune di Riva del Po (Guarda, Capitello, Palazzo, Morosina, Gavaione, Carmignano) nel nuovo Piano Faunistico per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio approvato dalla regione Emilia Romagna.
Si tratta di zone di ripopolamento, cattura e oasi, nelle quali è riconosciuto un habitat ideale per la fauna nonché un incremento per le specie autoctone. L’istituzione si rende necessaria in quanto storicamente le aree sono state tutelate dal punto di vista venatorio.
Hanno tutte caratteristiche simili, caratterizzate dalla presenza prevalente di colture a seminativo e frutteto e l’analisi ambientale e faunistica determina una vocazionalità prevalentemente “alta” sia per la lepre che per il fagiano, necessaria a soddisfare le finalità produttive, con particolare riferimento all’irradiamento naturale per il ripopolamento dei territori contigui, favorito dalla conformazione dell’ambito.
Molti gli obiettivi messi in campo, dall’affermazione e incremento della lepre, con l’obiettivo di aumentarne la densità, alla produzione di fagiano, mediante catture regolari e costanti. È previsto anche un piano dei miglioramenti ambientali e un regolamento per la concessione di contributi finalizzati all’incremento ed al sostentamento della fauna selvatica nelle aree protette, rinnovabile annualmente.
Gli interventi dovranno avere le seguenti caratteristiche:
A) Mantenimento di stoppie alte di mais – girasole con divieto di diserbo, per lo sverno e l’alimentazione della fauna selvatica, dalla trebbiatura fino all’ 8 Novembre di ciascun anno.
B) Mantenimento di stoppie alte di seminativi di cereali, sorgo – grano, ad esclusione della risaia, con divieto di diserbo per l’alimentazione della fauna selvatica, dalla trebbiatura fino all’ 8 Novembre di ciascun anno.
B1) Mantenimento di stoppie alte di seminativi di cereali, sorgo – grano, ad esclusione della risaia, con divieto di diserbo per e l’alimentazione della fauna selvatica, dalla trebbiatura fino all’ 8 dicembre di ciascun anno.
C) Coltivazione a perdere per l’alimentazione delle specie selvatiche che comprenda una delle seguenti specie: grano, mais, sorgo, miglio, panico, veccia, girasole (priorità per sorgo, grano, e girasole). Le colture devono essere mantenute in campo e non devono essere utilizzate per scopi diversi da quello di alimentazione naturale della fauna selvatica fino all’8 Dicembre di ciascun anno.
(l.c.)
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