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L’ITALIA SI PREPARA ALLA RIPARTENZA DELLE ATTIVITA’ ECONOMICHE PUR TRA DIFFICOLTA’ E CON REGOLE, A VOLTE, POCO CHIARE – COSA FARA’ IL COMUNE DI RIVA DEL PO? – LA RISPOSTA? PER IL MOMENTO NON PERVENUTA… – di Leonardo Peverati

Dopo aver abortito la “FASE 2”, ci prepariamo alla “FASE 3” dell’emergenza Covid19

QUALI SONO GLI AIUTI E LE PROPOSTE DI RIVA DEL PO ?
FOSSE DATO SAPERLE SAREBBE GRAN COSA!!!

di Leonardo Peverati

Chiunque non conosce esattamente le potenzialità, siano esse grandi o piccole, delle persone e dei luoghi che lo circondano, credo che difficilmente possa essere un buon amministratore, né privato, né tanto meno pubblico.
E’ la situazione che in Italia perdura ormai da troppi anni: un’abnormità di leggi talvolta contraddittorie, una quantità esagerata di regole e disposizioni da seguire e un fisco martoriante, impediscono quotidianamente alle enormi risorse che abbiamo di esplodere e svilupparsi creando nuova ricchezza. Sono le risorse dell’ingegno italiano che saprebbero dilagare in tutti i campi: della tecnica, dell’agricoltura, del turismo, della cultura e quant’altro, con quella miriade di aziende medio piccole, fiore all’occhiello del Made in Italy.

Neanche in un periodo come questo, la morsa dello stato sta allentando la presa.

Non voglio dilungarmi sulla gestione dell’emergenza sanitaria, ma voglio concentrare un ragionamento su quella economica, non meno grave.

Siamo alla vigilia di una ripartenza del tutto incerta con interi settori allo sbando che da tre mesi non hanno avuto incassi. Alcuni di questi, come bar, ristoranti, discoteche, tutto il reparto alberghiero e del turismo, viste le regole imposte per la riapertura, vedranno un disastro nei loro bilanci di ben oltre la metà del solito volume d’affari.

A fronte di tutto ciò, per il momento, nessun aiuto concreto è stato elargito, né a imprese, né ai loro dipendenti, con casse integrazioni in ritardo di tre mesi.

E ancora abbandono la polemica, che mi porterebbe a dire cose grosse, per concentrarmi sul locale. Sì, sul comune dove vivo, perché convinto che ognuno debba fare la propria parte, sempre!!
Che cosa può dunque fare un sia pur piccolo Comune per i propri cittadini..!! E soprattutto cos’ha pensato di fare Riva del Po? Finora non è dato sapere.

Per la gestione “covid19” l’Amministrazione Comunale si è vista ben poco. Tolta la faticosa e arzigogolata distribuzione dei buoni pasto, nessuna iniziativa di rilievo. Così come si è notata l’assoluta assenza di Sindaco e Assessori nella comunicazione relativa ai contagi e alla situazione sanitaria del territorio.

Ma tant’è, adesso è ora di pensare alla ripartenza, come dicevo.

Viene da chiedersi, al proposito, cosa abbia pensato di fare la nostra Giunta sulle bollette che stanno arrivando come se nulla fosse successo. Stanno arrivando a chi non ha aperto l’attività da mesi, a chi ha fatto cassa integrazione e a chi ha perso il posto di lavoro. Stanno arrivando gas, luce e addirittura “Smaltimento Rifiuti”, da parte di CLARA, a chi rifiuti non ne ha fatti.

Viene da chiedersi per le scadenze fiscali di giugno se si prenderanno decisioni e, a tal proposito, viene addirittura da chiedersi se non sia il caso di rivalutare il Bilancio di Previsione 2020 approvato in marzo, rivedendo magari qualche aliquota al ribasso, anche in virtù di un avanzo di amministrazione del 2019 fuori da ogni logica.

Viene da chiedersi del perché i nostri oneri di urbanizzazione siano raddoppiati, quando si poteva evitarlo fin dal settembre 2019 con una semplice delibera, così come previsto dalla Regione.

Viene da chiedersi, interpellando le Associazioni di Categoria presenti sul nostro territorio, se non sia pensabile da parte dei nostri amministratori, dar voce nelle sedi opportune a commercianti, agricoltori e artigiani, riguardo i loro bisogni più che mai urgenti di questi giorni.

Viene da chiedersi che fine faranno le “tariffe” dei servizi comunali, scuolabus, mense e altri, così come le imposte sul suolo pubblico.

Viene da chiedersi in definitiva quante e quali misure, di propria competenza, vorrà prendere questo Comune per la propria gente. Sì, perché lo ripeto e lo ripeterò fino alla noia, non è dato sapere cosa i nostri amministratori stiano pensando. Non era noto prima e ancora meno lo è ora, in un momento dove la voce dei rappresentanti dei cittadini dovrebbe “squillare alta” con progetti, fatti e proposte e per rivendicare, perché no, i diritti di chi li ha eletti…

L’ultima riflessione la dedico alle nostre scuole.

Credo sia nelle cose, anche se nulla di certo è deciso, che le classi di ogni ordine e grado dovranno essere meno numerose di quanto previsto prima dell’emergenza sanitaria. Mi chiedo se sia presente questo problema nelle riunioni degli amministratori.

Penso che i faraonici progetti della Buona Scuola, ai quali non ho mai creduto, debbano cedere il passo alla realtà e al pragmatismo.

Presumibilmente avremo più classi alle elementari, forse anche alle medie.

Si è studiata l’opportunità di usufruire degli stabili comunali presenti sull’intero territorio e che non siano solo quelli dei plessi già esistenti di Berra e di Ro..!?

Allo stato attuale delle cose, si sono valutate alternative anche riguardo a un programma di trasporti, diverso da quello attuale, che comporti minor mobilità possibile dei bambini e dei ragazzi?

Si sta pensando ad altro, a niente, o si sta aspettando come sempre che le decisioni siano prese in altre sedi, magari da un provveditore o dirigente scolastico che ci dice come fare in barba a tutto e a tutti?

Questi sono gli interrogativi e i dubbi che mi permetto di avere. Sì, che “mi permetto”, anche perché con l’aria che tira, non so più fino a che punto mi sia concesso “pensare e dire”.

14 maggio 2020

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