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BERRA – “TENERE IL FILO” IL PROGETTO DEL COMUNE DI RIVA DEL PO PER IL NIDO “POLLICINO VERDE” GIUDICATO DEMAGOGICO DA DANIELA SIMONI – BAMBINI TROPPO PICCOLI PER CONCENTRARSI DAVANTI A UNO SCHERMO…

BAMBINI DEL NIDO POLLICINO VERDE DI BERRA

Berra – Il progetto “Tenere il filo” che parte il 18 maggio, rivolto ai bambini e alle famiglie frequentanti il Nido d’infanzia Pollicino Verde di Berra, ha lasciato molte perplessità nel gruppo di minoranza “Gente di Riva del Po“.

“Ancora una volta i nostri amministratori sono stati capaci di trasformare l’ordinario in straordinario – spiega Daniela SimoniQuello che parte è un servizio che una scuola ed un’amministrazione devono offrire ai loro cittadini: un dovere e non un progetto”.

Ed ancora: “Invece di spendere soldi in video chat per bambini dai 10 mesi ai 3 anni (è quanto prevede il “progetto”: circa 2 mila euro a settimana), con un attenzione pari a zero, si poteva stanziarli per aiutare le famiglie, per sostenere la spesa della baby_sitter, oltre al bonus statale.

Oppure fare un gruppetto di 2/3 bambini a settimana, all’esterno della struttura, per  mezza giornata con le dovute precauzioni. Ed invece no, facciamo le video chat. Noi genitori, in questo momento, non abbiamo bisogno di aiuti pedagogici.

Avessero almeno comunicato con i genitori, forse lo avrebbero capito. Che sia chiaro, nulla contro il lavoro delle educatrici, che ci mettono la loro buona volontà”.

Ma andando oltre dice: “Cosa farei per le scuole e soprattutto per i genitori che devono tornare al lavoro e hanno la necessità di sapere i loro figli al sicuro? Utilizzerei i tanti immobili comunali che abbiamo, tipo scuole di Serravalle, Centro Civico di Berra e di Cologna, e creerei nuove aule in modo da alleggerire numericamente le classi così da poter far rientrare nuovamente i ragazzi.

Penso anche ai due edifici comunali: facciamo un unica residenza comunale e riqualifichiamo gli immobili, ricavando spazi per i nostri studenti”.

“Il primo grande progetto per un vero e buon amministratore – conclude Simoni – è l’Ascolto dei bisogni e delle necessità dei portatori di interesse. Coloro che necessitano del servizio ti sanno anche dire come lo immaginano e come lo vorrebbero. Noi amministratori dovremmo solo siglarne la fattibilità e trovare l’economia da stanziare. Servirebbe però umiltà capacità di ascolto e tanta passione”.

(l.c.)

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