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BERRA – PISTA CICLABILE DESTRA PO UN’INIZIATIVA CON ENORMI ASPETTATIVE E ARRIVATA A UN DEGRADO DA TERZO MONDO – SPECIALMENTE NEL PERCORSO DI COMPETENZA DEL COMUNE DI RIVA DEL PO – NEL 2021 COMPIE I VENT’ANNI DI ESISTENZA: VEDREMO RIPRISTINATA LA SUA DIGNITA’?

Berra – La Destra Po, la ciclabile più lunga d’Italia, con grandi potenzialità mai sfruttate. Gli appassionati di cicloturismo, e tutti coloro che intendono attraversare il Parco del Delta in bicicletta, possono trovare nella ciclabile Destra del Po il percorso più completo per andare dall’estremità ovest della provincia di Ferrara, ad est, spingendosi fino al delta e al mar Adriatico.

La ciclovia di 125 km si snoda lungo l’argine destro del fiume Po, dalla Rocca estense di Stellata di Bondeno, sino a Gorino Ferrarese, dalla terra all’acqua, attraverso tutta la varietà del territorio del Parco, su un percorso interamente pianeggiante (tranne un breve tratto finale sterrato), adatto ai cicloturisti di ogni genere.

Inserita nel progetto internazionale Eurovelo, rete di 12 percorsi ciclabili nel continente, e in particolare indicato come tratto centrale del percorso Eurovelo 8 (Mediterranean Route). Peccato però che nel tragitto del comune di Riva del Po si ha un senso di abbandono, o comunque questa è l’impressione che si ha attraversando quei 40 chilometri. Eppure parliamo di un itinerario affascinante, che segue il grande fiume nella sua corsa verso il mare, e che permette di scoprire nel silenzio e nella quiete tutto il Parco del Delta nella sua forma più naturale ed autentica.

Si può alternare anche con delle tratte in motonave, oppure si può decidere di fare una pausa lungo il percorso per un’escursione sulle imbarcazioni che attraversano il corso del Po, perfette per avvicinarsi agli habitat della fauna locale e raggiungere gli angoli più solitari. Ma tutto slegato alla realtà locale, per nulla seguita e abbandonata a sé stessa.

La cartellonistica da tempo abbandonata: molti i cartelli abbattuti e mai più ripristinati, altri che giacciono ancora li per terra. E poi c’è la mano selvaggia dell’uomo, quella che aiuta a rendere tutto più brutto. Oasi distrutte, cicche di sigaretta buttate ovunque, rifiuti di ogni genere disparsi e dispersi. Un vero peccato.

Nel 2021 la pista compie 20 anni: chissà……..

(l.c.)

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