Seppure con i limiti imposti dalla normativa per contenere il diffondersi del virus, Papozze non ha voluto rinunciare alla sua bella e devota tradizione della benedizione delle acque del Po, affidando alla corrente del fiume proprio nel punto in cui inizia il Delta, ove si dirama il Po di Goro, primo ramo a staccarsi dal corso principale, a metà strada tra la veneta Papozze e la ferrarese Serravalle, un serto votivo quale buon auspicio per Papozze, la sua gente, e il Delta intero.
Appuntamento per tutti, ore 18, in località Passo dove un tempo esisteva il traghetto che metteva in comunicazione le due opposte sponde.
Una tradizione a cui Papozze tiene in modo particolare, in quanto comunità che ha sempre fondato la sua economia sul Po.
I documenti del passato raccontano di numerosi mulini nel tratto Panarella-Papozze, di molti pescatori e pescivendoli che vivevano dell’economia della pesca, della presenza e della cattura di enormi storioni che rendevano le osterie meta ricercata di buongustai, di prelibati tartufi negli incontaminati boschi golenali che incrementavano un commercio che si spingeva persino ad Alba, infine di alcuni armatori che con i loro burchi si spingevano sino a Pavia e percorrevano il Golfo di Trieste sino alle coste croate.
Una memoria d’acqua, in definitiva che si è radicata nell’immaginario collettivo locale.
Padrini dell’evento i lagunari della sezione Alta di Adria, che comprende anche iscritti di Papozze.
Nessuno più indicato dei lagunari per questo evento, per la loro specifica vocazione ad operare su fiumi e lagune; una presenza tangibile che si riflette in numerose iniziative volte alla difesa ed alla salvaguardia dell’habitat deltizio e lagunare.
La benedizione delle acque, con il lancio di un globo di cera benedetta nelle acque del Po, si teneva il giorno dell’Ascensione a conclusione delle Rogazioni minori, corteo processionale di riconsacrazione del territorio della durata di tre giorni lungo i confini del paese; scomparse le rogazioni con la riforma del 1969, dal 1996 le amministrazioni che si sono succedute alla guida del paese hanno mantenuto vivo l’appuntamento spostandolo al 15 di agosto al fine di consentire una maggiore partecipazione di pubblico, composto da gente locale, da emigrati in visita in occasione delle ferie, dai loro figli e da turisti che sempre più numerosi sono affascinati dal grande fiume.
Dopo le preghiere di rito da parte del parroco, don Mario Galian, e discorsi di prammatica del sindaco, Pierluigi Mosca accompagnato dall’assessore Chiara Mancin e da Aldina Canato, i partecipanti, preceduti dal labaro dell’Associazione Lagunari di Adria, si sono recati sul pontile dove, impartita la benedizione al fiume, son saliti sull’imbarcazione, condotta dal lagunare Ferruccio Lippa Giordani e al centro del fiume dove si apre il Delta hanno affidato alle acque un serto votivo in segno di propiziazione.
(fonte: LAVOCEDIROVIGO. IT)
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