Riva del Po – Botta e risposta. Ognuno tramite i mezzi più convenzionali. Mentre la Giunta Zamboni ribatte tramite stampa alle critiche via social ricevute sul caso legionella, la consigliera di minoranza Daniela Simoni controbatte tramite i social (profilo Facebook).
“Il caso legionella ha trovato la sua positiva conclusione grazie all’istituzione scolastica alle insegnanti ed ai genitori, diverse settimane fa e a scoppio ritardato (se ne parla ora?) sono costretta, mio malgrado, a dare risalto a questo articolo dell’assessore “competente” di turno, perché dal medesimo si evice, oltre ogni ragionavole dubbio, la pochezza l’inconsistenza e l’incompetenza degli attuali amministratori al governo.
Vengono demonizzati ancora una volta i social e chi li usa, nonostante si ammetta che l’unico mezzo efficace di diffusione siano proprio gli stessi. Quindi, pur con questa consapevolezza, si persiste ad usare solo il sito istituzionale senza implementarlo con una pagina social, al contrario di tutti i sindaci dei territori limitrofi ed i politici nazionali che ormai comunicano prevalentemente via social.
Tornando sull’argomento, l’assessore dice chiaramente che l’azione del Comune non era né dovuta né richiesta e quindi perché preoccuparsene? Il consigliere di minoranza che nell’articolo viene citato, in quanto anche genitore, la pensa in maniera diammetralmente opposta (propaganda o buon senso): i governatori del territorio devono sempre essere attivi e presenti nelle necessità e nei bisogni della propria comunità. Ancora di più se coinvolti sono minori.
Come sempre dico: non si muove foglia che il sindaco non voglia! Termino ribadendo che far comunicazione è una delle azioni più complesse articolate e fondamentali e nel mio caso diretta conseguenza dell’attività di controllo che mi è stata attribuita e fin qui sempre mi sono dimostrata aperta e disponibile al confronto perché io divulgo fatti e non illazioni.
In quanto all’assunzione delle reciproche responsabilità direi che la gestione dell’attuale emergenza parli da sé. Nonostante le velate minacce continuerò le mie attività sul territorio a testa alta e con la faccia pulita.
P.s. Aspetto ancora le scuse dell’assessore per l’aggressione pubblica subita da un suo parente prossimo”.
Chiamata in causa gli fa da eco Martina Simioli, rappresentante dei genitori della scuola materna di Cologna, luogo dove sono state trovate tracce di Legionella.
“Io non ho parole, la mia rabbia cresce sempre di più. Cosa sarebbe, un disperato tentativo di salvarsi la faccia dopo la loro prossima gestione della vicenda?! Condannano l’uso dei social poi però si rivolgono direttamente alle testate giornalistiche raccontando solo quello che fa comodo a loro. Atteggiamento da persone deboli che non reggono però un confronto diretto”.
(l.c.)
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