Guarda – Un progetto arrivato alla candidatura della strategia delle Aree Interne che, a livello nazionale, aveva riconosciuto un contributo economico di 900 mila euro per la sua realizzazione e che sarebbe stato erogato attraverso la Regione Emilia Romagna: “Mai +Soli”, ideato e concretizzato dalla Giunta Giannini che, in collaborazione con esperti in materia, ci ha lavorato per un paio di anni, rendendo il progetto la risposta ad un “bisogno” concreto del Territorio, ottenendo per la prima volta nella storia dell’Unione dei Comuni il consenso di tutti i Comuni facenti parte l’Unione e individuando l’Assp come soggetto attuatore e le ex scuole elementari di Guarda come location.
Tutto saltato o comunque rimandato alle “calende greche” e non per colpa del Coronavirus ma per un contenzioso tra l’amministrazione comunale di Riva del Po e la Fondazione Braghini Rossetti.
Raccontare il tutto sarebbe difficile – nemmeno la Treccani potrebbe contenere l’intero racconto – ma dire che siamo di fronte ad uno stabile che, in parte recuperato, rischia molto di ritornare rudere, quello si. Nulla si può fare, almeno fino a quando il tribunale avrà deciso chi dei due contendenti avrà ragione.
E poi i ricorsi, le sentenze, primo, secondo grado, cassazione, insomma, un ginepraio che porterà a stabilire, in modo definitivo e univoco, chi sarà il legittimo “investitore” di quello stabile.
E se l’amministrazione dovesse risultare vincitrice ci sarà un “Mai +Soli” da rivedere (i comuni dell’Unione che hanno approvato il progetto non sono più gli stessi) e soprattutto un contributo di 900mila euro da riconfermare.
E per gli appassionati del reality, all’inizio del maggio scorso l’amministrazione Comunale di Riva del Po scioglieva anticipatamente e consensualmente l’accordo fatto con l’avvocato Tieri Giovanni di Firenze (i vari Dpcm impedivano all’avvocato i liberi spostamenti), incaricato di portare avanti il contenzioso tra l’amministrazione comunale di Riva del Po e la Fondazione Braghini Rossetti, procedendo poco dopo alla nomina di un altro avvocato, pescato nella graduatoria già formata all’epoca, la dottoressa Cristiana Carpani con studio in Ferrara (l’avvocato ha presentato un preventivo di 7.500 euro).
Ora il contenzioso avanza ma senza il finale nulla è possibile, perché di fatto l’amministrazione comunale di Riva del Po non è ancora rientrata in possesso a pieno potere dello stabile.
(m.b.)
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