Nell’anno 2018 il Comune di Jolanda di Savoia decide di uscire dall’Unione dei Comuni Terre e Fiumi e di conseguenza si porta via gli incassi del suo velox.
Per recuperare l’ammanco la giunta unione chiede al comandante della Polizia Municipale di installare un velox in uno dei territori dei Comuni ancora soci.
La scelta cade sul Comune di Copparo e, da luglio 2018 a luglio 2019, viene installato e reso funzionante il velox sulla Sp 5 Copparo-Ro.
Questo apparecchio incassa tre milioni e mezzo di euro che vanno, come richiesto, a rimpinguare le casse dell’Unione Terre e Fiumi: una vera e propria mattanza di automobilisti e punti patente.
Alcuni cittadini però, inaspettatamente, non ci stanno e cominciano ad approfondire, a studiare, ad interrogarsi e a denunciare. Di certo il comandante della Polizia Municipale, avvallato dai politici locali, che ha installato l’apparecchio rilevatore nell’unica posizione che poteva accoglierlo, pur sapendo che non stava rispettando la normativa vigente, non immaginava una ribellione di siffatte proporzioni. Di solito la gente paga e mosca. Piovono invece gli esposti ed i ricorsi di ogni ordine e grado.
Ai giorni nostri il Tribunale di Ferrara accoglie i ricorsi e condanna l’Unione dei Comuni Terre e Fiumi a pagare le spese processuali ai ricorrenti perché sentenzia, in maniera inappellabile, l’illegittimità del velox sulla Sp 5 Copparo-Ro collocato in violazione del CdS: mancato rispetto della distanza minima della postazione di rilevamento dall’ultimo segnale verticale indicante il limite di velocità (450 metri a fronte dei 1000 previsti dalla norma).
A questo punto l’Unione Terre e Fiumi sta detenendo somme illegittimamente riscosse, mentre l’art. 23 della Costituzione prevede espressamente che nessuna prestazione patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.
Pertanto in qualità di cittadina e di consigliere comunale della lista civica Gente di Riva del Po chiedo espressamente al Presidente dell’Unione Terre e Fiumi di Copparo, facendo riferimento ai principi di legalità, correttezza, buon andamento e buona fede che governano l’azione della pubblica amministrazione, di restituire agli automobilisti multati il mal tolto, rivalendosi poi eventualmente sul comandante della Polizia Municipale che ha collocato l’apparecchio fuori legge. Un sindaco deve perseguire sempre la legalità ed il benessere della sua comunità.
Preciso per terminare che, su questa vicenda, non si spegneranno mai i riflettori fintanto che giustizia non verrà fatta per tutti i cittadini coinvolti da una conclamata mal gestione della cosa pubblica.
P.s. Questa nota sarà trasmessa ufficialmente al Presidente ed agli organi di controllo.
Views: 129