Porto Viro – Un ospedale privato convenzionato che attira molti pazienti dal vicino Basso Ferrarese, nonostante la sua collocazione Veneta. Si tratta della casa di cura “Madonna della salute” di Porto Viro, a pochi chilometri da Mesola (circa 17 chilometri).
Ortopedia e traumatologia, chirurgia generale e riabilitazione fisica, senza dimenticare i numerosi poliambulatori e la diagnostica per immagini fanno della casa di cura un punto di riferimento e di “attrazione” per molti; e poi i tempi di attesa, sicuramente inferiori ai tempi canonici dei servizi pubblici.
Da qui la necessità ma anche la volontà di fare una nuova casa di cura, un gigante da 400 posti di lavoro, con i lavori di costruzione che hanno preso il via in questi giorni (e con un anno di ritardo a causa della pandemia) e che vedrà sorgere la nuova struttura che ospiterà la casa di cura “Madonna della salute” sul terreno del parcheggio di via Badaloni. In pratica il vecchio parcheggio viene eliminato per far posto alla nuova struttura, mentre lo stabile originario verrà abbattuto per far posto ad un nuovo parcheggio che andrà ad aggiungersi a quello da 130 posti auto inaugurato a dicembre 2020.
Rimarrà invece intatto il blocchetto da 3300 metri quadrati entrato in attività la scorsa estate ad ovest del corpo principale dove si trovano attualmente il nuovo poliambulatorio, il reparto di riabilitazione, gli spogliatoi dei dipendenti e gli uffici della direzione.
La nuova struttura sarà pronta per l’estate 2024, e l’investimento complessivo è di oltre 40 milioni di euro. E nell’appalto dei lavori i proprietari hanno pensato un po’ a tutti, dando lavoro a diverse ditte: per la parte edilizia, l’Ati (associazione temporanea di impresa ) tra “Edilferro srl” e “Freguglia srl”, entrambe di Porto Viro, per la parte elettromeccanica, la “Gelmini impianti tecnologici” di San Martino Buon Albergo (Verona) e, per la parte elettrica, la “Cubi impianti tecnologici” di Sommacampagna (Verona): con le ultime due collaboreranno anche un gruppo di aziende polesana.
“L’intervento edilizio – spiega l’ad Mazzuccato – si è reso necessario per ottemperare alle disposizioni della legge regionale n.22/02 sull’accreditamento delle strutture sanitarie, ma sarà anche l’occasione, da un lato, per adeguarsi alle nuove esigenze che si sono palesate in dipendenza della pandemia da Covid-19 e, dall’altro lato, per adeguarsi alle norme antisismiche.
Il tutto avrà un enorme impatto sugli assetti organizzativi interni perché la superficie edificata sarà più che raddoppiata rispetto a quella attuale, attestandosi su oltre 20mila metri quadrati: 3300 mq dell’ala già esistente ad ovest e 16600 mq della nuova costruzione, dei quali 6000 mq al piano terra e 5300 mq rispettivamente al primo e secondo piano”.
Nel dettaglio, al piano terra troveranno porto i servizi, il pronto soccorso, il poliambulatorio, gli uffici amministrativi, la radiologia ed il laboratorio analisi. Al primo e secondo piano si troveranno invece i posti di degenza, la terapia intensiva e le sale operatorie.
“L’intervento edilizio– conclude Mazzuccato – porterà con se nuovi posti di lavoro, in linea con l’aumento di posti letto previsti dalla scheda ospedaliera varata dalla regione per il nostro ospedale”.
(d.red.)
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