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COLOGNA – LA FRAZIONE DIMENTICATA DEL COMUNE DI RIVA DEL PO – I CITTADINI PROTESTANO: SIAMO LA FRAZIONE DELLE PROMESSE FATTE E MAI MANTENUTE – UN LUNGO ELENCO DI COSE DA FARE

COLOGNA

Cologna – “Siamo una frazione dimenticata, siamo la frazione delle “promesse fatte” ma mai mantenute”.

Sono molti i cittadini di Cologna che lamentano lo stato di abbandono del bene pubblico da parte delle istituzioni: “Prima nel comune di Berra, ora in quello di Riva del Po, ma le cose non cambiano. Eppure le segnalazioni alla pubblica amministrazione non mancano – spiegano i cittadini – anche se non ci sarebbe bisogno visto che in paese abita il vicesindaco: vedrà pure anche lui quali sono i problemi”.

Nonostante qualche rassegnazione i cittadini ci tengono alle segnalazioni, “anche pubbliche, visto che in alcuni casi portano alle soluzioni”.

Si parte dai giardini pubblici, in piazza della Libertà, che per i Colognesi rappresentano una istituzione, per i più disparati motivi. “Lo stato di degrado della pavimentazione è sotto gli occhi di tutti e rappresenta un serio pericolo per chi li frequenta. Dopo la nostra segnalazione hanno provveduto a transennare la zona più pericolosa ma a distanza di tempo nulla è stato fatto”.

All’interno del giardino c’è il Monumento  dedicato ad Aurelio Zamboni, anch’esso in promessa di sistemazione. C’è via Coronelle da sistemare, anche qui piena di promesse, in primis la pubblica illuminazione, “almeno dove ci sono le case” era stato detto dai “vecchi” amministratori, anche di questa legislatura ma non più presenti in giunta.

Da manutentare anche il fondo stradale che “non sarà mai asfaltato” ma che merita più attenzione. “Quando piove si creano pozzanghere enormi – dicono i residenti – e a volte dobbiamo sistemarle a nostre spese”.

E poi il cimitero, con colonne transennate da anni, perché in condizioni pericolose, che attendono una sistemazione.

“La lista e lunga – concludono – ma per ora ci accontentiamo di questo”. Ma in paese, ed è giusto ricordarlo, esistono anche delle eccellenze, come la Capa Cologna, cooperativa fondata nel 1970 che  sostiene e tutela le attività agricole di oltre 1.300 soci, nell’area del Delta del Po.

“Ma che non ha nulla a che vedere con il pubblico – puntualizzano i Colognesi con un pizzico di ironia – perché altrimenti non sarebbe un’eccellenza”.

(d.m.b.)

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