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RO – NELL’ULTIMO CONSIGLIO COMUNALE CRITICHE A TUTTO TONDO DALLA CONSIGLIERA DANIELA SIMONI: ABBIAMO ONERI DI URBANIZZAZIONE PIU’ CARI CHE A MILANO…

CONSIGLIO COMUNALE (foto d’archivio)

Ro “Abbiamo oneri di urbanizzazione che nemmeno la metropoli Milano ha: per forza che nessuno costruisce nel nostro comune. Ci vorrebbe un matto a farlo”. Parole pesanti che riassumono un po’ la situazione di Riva del Po.

A pronunciarle è stata la consigliera di minoranza Daniela Simoni (Gente di Riva del Po) nell’ultima seduta consigliare. “Tre case su cinque sono vuote, in vendita, o meglio in svendita, perché rappresentano un debito, perché ci devi pagare l’imu, che questa sera scopriamo che rimane al massimo. In un periodo come questo, ancora in piena emergenza sanitaria, mi sarei aspettata un aiuto dall’amministrazione, ed invece nulla”. E poi rincara la dose. “Abbiamo strade disastrate, servizi inesistenti, nulla di nulla da offrire. Ed è già una grazia se chi ci abita (in questo comune), ci rimanga”.

Non usa mezzi termini la consigliera Simoni nel commentare la situazione amministrativa locale, appena illustrata dai governanti e tecnici per un assestamento di bilancio burrascoso, dove sono emersi i numerosi debiti fuori bilancio.

“Che è giusto risanarli – spiega la consigliera – perché questi debitori meritano di avere i loro denari, ma che ci pone davanti tante perplessità e dubbi nei confronti di chi ci governa, che in parte sono anche gli stessi che ci hanno governato”.

A ragion veduta e con la speranza che non ne emergano altri, la consigliera Simoni “tenta” di mettere in ordine questi debiti fuori bilancio.

“Conclamati dall’ex Comune di Berra euro 102.330,21 e da Riva del Po euro 5.011, 76. Non ancora conclamati dell’ex Comune di Berra euro 41.695,02, ex Comune di Ro euro 6.650,29. Un totale di 155.577,28 euro di debiti, datati anche 2014”.

E allora la consigliera si chiede: “Quanti amministratori, funzionari, revisori dei conti, segretari comunali laureati e titolati si sono succeduti senza che nessuno si accorgesse delle anomalie? Anzi. Si è continuato ad approvare a maggioranza bilanci preventivi consuntivi assestamenti equilibri precisando ben bene che non esistevano debiti fuori bilancio; e che fine fanno i principi di trasparenza, di coerenza, di certezza previsti dalla normativa nell’amministrazione della cosa pubblica?; a questo punto come fidarsi, da qui in poi, anche degli attuali amministratori e della struttura pubblica annessa? Per ora invece di coprire i buchi nelle strade – è la laconica conclusione – stiamo tappando quelli del bilancio”.

(d.m.b.)

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