Profughi afghani. I Cas a Copparo, Riva del Po e Tresignana
I tre Comuni si preparano a ricevere le restanti 32 unità destinate alla provincia. Il prefetto Campanaro: “L’obiettivo è garantire l’accoglienza nell’immediato”
I Centri di Accoglienza Straordinaria di Copparo, Riva del Po e Tresignana saranno le strutture verso cui nei prossimi giorni verranno smistati i 32 profughi provenienti dall’Afghanistan che saranno accolti nella provincia ferrarese, dopo i due nuclei da quattro unità già ripartiti tra Ferrara e Argenta.
Nello specifico infatti, su un totale di 5mila sfollati che verranno accolti dall’Italia, 506 saranno destinati all’Emilia-Romagna. Di questi, 40 verranno affidati alla città estense e non dovrebbero aumentare, tenendo conto “della chiusura dei ponti aerei e dei corridoi umanitari” da Kabul a Roma.
Ad annunciarlo è stato il prefetto Michele Campanaro, che ha illustrato il “modello di accoglienza vera e propria” che verrà attuato sull’intero territorio provinciale: “I 5mila afghani arrivati in Italia stanno osservando il loro periodo di quarantena come previsto dall’emergenza sanitaria in strutture militari o sanitarie. Dopodiché, inizierà il percorso per l’inserimento delle famiglie nei Cas, che in queste ore si stanno adattando alle necessità della situazione“.
In questo senso, da palazzo Giulio d’Este fanno sapere che sarà fondamentale “avere strutture idonee ad ospitare nuclei familiari spesso di tipo patriarcale, piuttosto numerosi” e per farlo è già stato “avviato un percorso di coinvolgimento delle amministrazioni locali” che metteranno a disposizione luoghi in cui garantire “vitto, alloggio, assistenza sanitaria, linguistica e psicologica” con “i prossimi otto afghani che già all’inizio della prossima settimana arriveranno a Copparo, mentre i restanti li potremo accogliere nel giro di dieci giorni”.
“Nell’immediato – precisa Campanaro, tracciando la linea per i prossimi mesi – l’obiettivo è garantire l’accoglienza e in seguito si avvierà un percorso di inserimento più radicato, considerando che questi uomini e donne riceveranno lo status di rifugiato politico. E per farlo ci affideremo alle strutture del Sistema Accoglienza e Integrazione, che garantiranno il reale percorso di inserimento degli afghani nella provincia di Ferrara”.
Per la provincia di Ferrara sono stati individuati il refettorio di via Baluardi a Ferrara, l’ex Casa del Fascio a Portomaggiore e l’ex casa del custode a Salvatonica di Bondeno. Tutte strutture del demanio che già in passato erano state destinate all’accoglienza di migranti e che “contiamo di attivare in trenta giorni, dopo l’affidamento del bando per la gestione” favorendo così un “ulteriore spostamento delle famiglie” inizialmente ospitate dai Cas, che “troveranno ambienti ancora più idonei per la privacy e la sicurezza“.
(FONTE ESTENSE. COM)
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