Ruina – “Inizieranno la prossima settimana i lavori di bonifica dell’ex Bbs; iniziamo dal primo dei quattro capannoni esistenti, quello che attualmente si trova in condizioni migliori”.
Ad annunciarlo è stata l’ad Gabriella Multari, durante la videoconferenza che si è tenuta giovedì 11 novembre, in occasione dei Laboratori online dedicati alle progettualità dell’Area Interna del Basso Ferrarese. A presentare la giornata Andrea Zamboni, sindaco di Riva del Po e presidente dell’unione Terre e Fiumi, che ha illustrato la giornata, concentrata su “Attrattività e Competitività dei territori: il caso di Ruina new project”, sviluppato dalla Dott.ssa Gabriella Multari, e dall’Ing. Roberto Lanza di Nanoproject.
Dopo le dichiarazione d’intenti da parte di Gabriella Multari, il fratello, con l’aiuto di diapositive, ha illustrato il progetto tecnico, cioè come sarà il nuovo “Ruina New Project: la rinascita del polo industriale ex Bbs – Riva”, un villaggio industriale, molto futuristico e ambizioso, che nel tempo accoglierà diverse attività, che tradotto in soldoni significa 170 posti di lavoro nel giro di tre anni e un indotto di 400 posti, considerando gli importanti interventi di manutenzione e ricostruzione. Un progetto ambizioso e green, del valore complessivo di 40 milioni di euro, frutto degli investimenti di aziende private, ma anche in attesa dei fondi europei, ai quali accedere attraverso la Regione.
Alla presentazione dell’atteso piano industriale (il progetto originario doveva partire già nel 2019), oltre ai fratelli Multari erano presenti l’Ing. Stefano Lanza di nanoproject, l’assessore comunale Anna Cinzia Trapella, Silvia Trevisani responsabile aree interne dell’unione Terre e Fiumi: collegati anche alcuni cittadini.
“Abbiamo già ricevuto richieste di insediamento ma non accogliamo tutti – ha puntualizzato l’ingegner Lanza – solo le ditte in sintonia con quello che si va a costruire e cioè un sito green. Ad esempio abbiamo respinto la richiesta di una ditta che voleva fare uno smaltimento pneumatici: non ci è sembrato coerente”.
Ma a svettare su tutta la nuova area è sicuramente il grattacielo, un palazzo di 64 metri (13 piani) ed uno “più piccolo” di 45 metri, che verranno costruiti ex novo sui 20mila metri quadrati di terreno attualmente liberi, tutto acciaio e vetro e che ospiteranno, fra le altre cose, gli uffici della direzione e un centro ricerche, ma anche due piani di sky garden con ristorante, camere per l’ospitalità, piscina, centro benessere e al piano terra delle attività commerciali. Il tutto immersi nel verde fra boschetto e pista ciclopedonale, mentre il nuovo parcheggio sarà interrato.
E poi coperture, sempre avveniristiche e green. “Compatibilmente con le richieste di insediamento – precisa l’ing Lanza – e saranno adattare alle esigenze”.
Per questo settore è previsto un nuovo ingresso (attualmente l’area si affaccia sulla strada provinciale via Collegio) sulla via Vigara. Ma l’attenzione è tutta rivolta alla partenza delle start up, complessivamente 10 più una capofila, ma inizialmente a partire saranno in 5 con obiettivo di arrivare a pieno regime in tre anni, sia negli investimenti che per i posti di lavoro.
Le aziende che si inseriranno lavoreranno nei campi di ricerca, sviluppo e green, puntando in particolare sulle nuove tecnologie, tanto che 8 di loro sono nell’albo speciale nazionale, puntando su brevetti di loro invenzione. E un po’ di queste sono già state annunciate nei mesi scorsi, come la Lp Energy che lavora con la grande distribuzione per prodotti led e di illuminazione, ora con sede a Sant’Agostino, ma con l’intento di trasferirsi in parte a Ruina.
Poi c’è la Nano Project, per ora identificata come capofila, con per la produzione di tecnologie 4.0 (ora in particolare per la sanificazione) che porterà a Ruina una cinquantina di persone fra operai e segretarie. Ed ancora uno studio ingegneristico di Ferrara, che di occupa di progettazione green. Non ultimo è prevista l’istallazione di colonnine per la ricarica di veicoli a corrente. Un progetto che dovrebbe vedere il suo compimento nel giro di 4/5 anni.
La conclusione è aspettata al sindaco Andrea Zamboni, che ha auspicato che: “dopo molti incontri è arrivata l’ora di partire. Sarò soddisfatto solo quando vedrò il cantiere aperto”.
(d.m.b.)
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