Ro – Pagare per aver conferito poca immondizia è la grossa novità che ha raggiunto in questi giorni molti cittadini che risiedono nel comune di Riva del Po.
La fatturazione di Clara, la ditta che si occupa della raccolta dell’immondizia domestica, nella bolletta che fa riferimento al quarto trimestre dello scorso anno ha riservato una brutta sorpresa, che tradotto in soldoni va dai 19 euro agli 80 e oltre euro in più.
Praticamente la tariffa base viene aumentata sia in caso si produca più immondizia che se ne produca poca, o comunque sopra e sotto gli standard definiti da Clara. Con l’entrata in vigore della “Tariffa Puntuale” tutti sapevano che si sarebbe pagato in base a quanto smaltito e se si superava la soglia ci sarebbero stati dei rincari.
Per questo motivo molte famiglie hanno cercato di “giocare” al ribasso, riempiendo per bene l’apposito contenitore prima di smaltire il rifiuto, per cercare di ridurre i costi. Il “gioco” è venuto così bene che hanno smaltito meno di quanto previsto (da Clara) e così ora dovranno integrare l’importo mancante, inserito in questa fattura. Qualcuno ha provato a chiamare Clara, per chiedere spiegazioni.
“Mi hanno detto – spiega un signore – che è impossibile che la mia famiglia, di 4 persone, abbia smaltito così poco e quindi devo pagare, alludendo che il restante l’ho smaltito illegalmente”.
Nonostante ciò ci sono molte cose che non vanno. Ad esempio chi ha il compostaggio per forza di cose non smaltisce e quindi dovrebbe pagare solo per il compostaggio. A porre l’accento su questa ennesima paradossale assurda situazione è la consigliera comunale Daniela Simoni (Gente di Riva del Po).
“La sottoscritta chiede di porre attenzione alla dicitura “Altri importi” ed alle cifre corrispondenti che rappresentano una sanzione per minor svuotamenti. Si paga quando si espone in più ma anche se si espone in meno. Mi impegno – conclude Simoni – di approfondire questa situazione”. Una situazione che in molti definiscono come “Una truffa legalizzata”, mentre per altri “Un metodo ideale per far quadrare il bilancio”. E pensare che gli stessi dirigenti di Clara, durante la presentazione del progetto “Tariffa Puntuale”, consigliavano agli utenti, per non superare il tetto massimo e quindi per risparmiare, di esporre il contenitore dell’umido quando era pieno e ben compatto: detto, fatto.
E tutto questo avviene con il consenso dei Comuni, perché non è altro che l’applicazione di un regolamento approvato dagli stessi. Molte proteste e richieste di uscire da Clara, ditta che da sempre ha scontentato i cittadini ma che continua imperterrita a fare il suo mestiere, con il consenso dei Comuni.
(d.m.b.)
Views: 150