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CAVANELLA PO – IL MULINO DEL PO: LA STORIA INFINITA – LA GUARDIA DI FINANZA SEQUESTRA IL CANTIERE PER INADEMPIENZA – ASSESSORE MARCO POZZATI: LO ABBIAMO SAPUTO DAGLI ORGANI DI STAMPA… SEMBRAVANO SERI…

Cavanella Po – C’è anche il Mulino sul Po all’interno dell’area sequestrata per inadempienze da parte del titolare del cantiere. Durante le indagini ambientali svolte dal Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Chioggia, diretto dalla Procura della Repubblica di Rovigo, è stata effettuata un’attività delegata, sequestrando un cantiere navale esteso per una superficie di circa 8.000 mq., perché svolgeva le proprie attività ad alto impatto ambientale senza le autorizzazioni necessarie.

“Facciamo chiarezza per quanto oggi si può sapere – commenta Marco Pozzati, assessore comunale ai lavori pubblici – Attualmente l’amministrazione non ha speso ancora un euro per il restauro. Per quanto riguarda il rapporto tra amministrazione e cantiere navale esiste una determina dell’ufficio tecnico per un contratto di guardiania dell’importo di 500 euro per tutto il 2022, prorogabile per la stessa cifra a tutto il 2023. Per quanto riguarda l’azienda, si parla delle autorizzazioni ambientali.

Ora, queste autorizzazioni normalmente scadono e devono giustamente essere rinnovate. Quindi se per qualche motivo non vengono rinnovate e si è sottoposti a controllo, scattano le misure descritte nell’articolo di giornale.

Le pubbliche amministrazioni sono obbligate a fare dei controlli e Riva del Po non si discosta da nessun obbligo normativo; i controlli sono con Agenzia delle entrate e casellario giudiziario. Tutto il resto serve all’azienda per poter svolgere secondo norma il proprio lavoro. Nei prossimi giorni ne sapremo tutti di più, compresi i tempi di ritorno alla normalità del cantiere”.

Le indagini sono partite lo scorso mese di novembre, proprio quando il Mulino approdò in cantiere, grazie ai rilievi aerofotografici che la componente aerea della Guardia Costiera ha reso disponibile per la zona, che hanno consentito la valorizzazione di aree e realtà produttive talvolta di non semplice accesso. I successivi accertamenti, condotti dal Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto di Chioggia, sotto la direzione del Centro di Coordinamento Ambientale Marittimo della Direzione Marittima del Veneto, sono stati supportati dal prezioso contributo tecnico dell’Arpav di Rovigo.

(red)

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