Adria – “Purtroppo in questo periodo vengono dette troppe inesattezze e questo perchè le persone interessate non ci chiedono realmente come stanno le cose”.
Una entrata a gamba tesa, usando un termine calcistico, sulla vicenda dell’Adria International Raceway, l’autodromo chiuso dall’inizio dell’anno e posto sotto sequestro dalle autorità giudiziarie. BioItalia, gestore fino al 17 gennaio scorso dell’Adria International Raceway, con il suo legale Giuseppe Cavallaro e il patron Mario Altoè, in una conferenza stampa hanno voluto spiegare la situazione attuale che riguarda la struttura a Cavanella Po, che ad oggi rimane chiusa.
“Infatti – aggiunge il legale – non abbiamo avuto la possibilità di parlare con il Prefetto di Rovigo, che non ci ha ricevuto e neanche con il sindaco di Adria per lo stesso motivo”.
Il 31 marzo ci sarà l’asta mobiliare dei beni, proprio all’interno dell’autodromo, ed è lo stesso avvocato della società Bioitalia che chiarisce: “Quest’asta è illegittima, in quanto i beni al suo interno sono di BioItalia per effetto del preliminare firmato con Darma nel 2016; per cui qualsiasi vendita andrà, di fatto, ad avere la conseguente richiesta di revoca da parte nostra per la restituzione del bene”. Aggiungendo: “Ribadisco un punto fondamentale: l’autodromo non può essere venduto, messo all’asta o dato in gestione a meno che non sia BioItalia a rinunciare al preliminare fatto con Darma.
Noi siamo a disposizione per spiegare realmente come stanno le cose e sarebbe giusto che tutti sentissero le due campane e non una soltato”.
Anche se invitati, non era presente alla conferenza indetta al bar Terrazza in Piazza di Adria nessun amministratore del comune di Adria.
(d.m.b.)
Views: 146