Berra – Verrà inaugurata sabato 7 maggio a Berra la “Sagra Mondiale del Bruscandolo“, giunta alla sua XVIII^ edizione ed organizzata dall’Associazione Cultura e Spettacolo Berrese in collaborazione con il Centro Sociale La Colomba e il patrocinio dell’amministrazione comunale di Riva del Po.
Un gradito ritorno, dopo due anni di stop a causa della pandemia, che ha come unico obiettivo la valorizzazione delle nostre tradizioni e della nostra terra, il tutto all’insegna del bruscandolo e cioè i gettiti spontanei del Luppolo selvatico (Humulus lupulus), pianta avvolgente che nei boschi incolti forma intrichi invalicabili e cresce di 5 o 6 metri l’anno.
L’erboristeria usa i fiori femminili “coni” che sono delle infiorescenze gialle, per usi vari ma specialmente contro l’insonnia. Sono invece usatissimi in cucina, per il loro delicato sapore, gli apici vegetativi colti a primavera (i bruscandoli, appunto) per frittate, minestre e altri usi. Tipico passatempo dei pensionati e non solo è raccogliere i “Bruscandoli ” lungo le basi delle siepi a primavera ed in questi giorni che precedono l’inaugurazione i promotori della sagra hanno raccolto diversi chilogrammi di bruscandolo lungo le siepi della golena del Po.
Questo “asparago selvatico” (altro nome che gli viene impropriamente dato) ha molte proprietà rinfrescanti e diuretiche, come tutti i turioni primaverili. A sottolineare le caratteristiche ipocaloriche di questo alimento, si ricorda il modo di dire di chi, incontrando una persona particolarmente magra, la appellava così: “Mo ss’a màgnat, di bruscànduli?” (“Ma cosa mangi, dei bruscandoli?”).
Un tempo, nei giorni di mercato, si vedevano ragazzini che vendevano piccoli mazzetti di bruscandoli, ai crocicchi delle strade di campagna. Quante volte abbiamo passeggiato lungo gli argini del Po, lungo fossi e canali, e quante volte ci sarà capitato di incontrarlo, ma non lo notavamo. Questa pianticella, esile e silenziosa, passava inosservata.
Nei decenni passati veniva raccolta da coloro che nei “momenti di magra” la ricercavano per utilizzarla in cucina quale (pseudo) arricchimento di scarni piatti. Era parte di quel vasto ed umile patrimonio di tuberi, radici e germogli che rinvigorivano le povere tavole contadine. Pianta filiforme ed allampanata che ricorda l’asparago selvatico, ha arricchito la scarna cucina degli abitanti della Bassa (e non solo) fino a qualche generazione fa.
Poi il benessere ha fatto sì che invece di dirigersi verso gli argini del Po ci si indirizzasse verso i supermercati per cui il bruscandolo è caduto nell’oblio.
Dal maggio 2003 “al bruscàndul ” è diventato il soggetto, l’attore principale di una originalissima sagra, protagonista indiscusso della una manifestazione.
Quest’anno grande novità: domenica 8 maggio 1° 𝐁𝐑𝐔𝐒𝐂𝐀𝐍𝐁𝐈𝐊𝐄 – 1°Memorial Agostino Canella: pedalata non competitiva nelle terre del Bruscandolo. Ritrovo alle ore 8,45 all’ombra del campanile, per iscrizione gratuita e poi partenza con percorso libero (vige il codice della strada) di 30 chilometri. All’arrivo aperitivo presso La Colomba e sconto 10% ai partecipanti a pranzo o cena della sagra, inoltre premio a tutti i partecipanti (in caso di maltempo l’evento verrà annullato).
Lo stand gastronomico, presso il centro sociale La Colomba, è aperto il sabato 7, dalle 19 alle 22, e la domenica 8, dalle 12 alle 14,30 e dalle 19 alle 22, con piatti a base di bruscandolo. Prenotazione obbligatoria allo 3371047376.
(red)
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