Ariano Polesine – Iniziati il 23 maggio scorso proseguono gli scavi d’indagine presso il sito Archeologico dell’insediamento romano di San Basilio ad Ariano nel Polesine, grazie a un progetto congiunto tra l’università di Padova, la Soprintendenza Apab di Verona, Rovigo e Vicenza con la Fondazione Cariparo e l’amministrazione comunale.
Lo scavo riguarda la cosiddetta “Villa Romana” un edificio già parzialmente indagato tra il 1977 e il 1980, poi reinterrato, di cui si conosce solo una piccolissima parte, e durerà fino al prossimo 17 giugno. San Basilio, che oggi è un piccolo paese nell’area del Delta del Po, in epoca antica fu un insediamento di grande importanza con funzione di snodo commerciale in virtù della sua posizione strategica: si trovava infatti a breve distanza dal mare Adriatico e dal fiume Po.
Dopo una prima frequentazione tra il VI e il V secolo a.C., il sito conobbe enorme fortuna in età romana in seguito alla realizzazione della via Popilia, strada di collegamento tra Rimini e Adria. Il suo ruolo di punto di contatto tra vie di terra e vie d’acqua fece sì che l’insediamento di San Basilio venne progressivamente trasformato in una stazione stradale, ricordata nella Tabula Peutingeriana con il nome di “Mansio Hadriani” (o “Radriani”).
Le indagini del 2022 mirano a riprendere lo scavo della villa al fine di definirne estensione, articolazione interna e cronologia, nonché di comprendere il suo rapporto con il vicino fiume e con la via Popilia.
Per conoscere meglio il patrimonio già ritrovato nel bel Borgo di San Basilio sono stati organizzati due pomeriggi di visita gratuita agli scavi: sabato 11 giugno ore 17 e mercoledì 15 giugno ore 17.
(d.m.b.)
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