Riva del Po – Si intensificano i movimenti in vista delle prossime elezioni amministrative comunali di Riva del Po, dove nessuno si sbilancia per “paura” di scoprire le carte, una sorta di “Segreto di Pulcinella”.
A vedere il movimento tutto farebbe sembrare le elezioni molto vicine ma si voterà a giugno del 2024. Le recenti elezioni politiche hanno dato qualche indicazione e spinta in più anche se è ormai appurato che il confronto tra politiche e amministrative locali è impossibile, improponibile, perché i giochi e soprattutto i personaggi sono diversi. Ma i movimenti ci sono.
Togliamo subito il dubbio sulla ricandidatura dell’attuale sindaco. Alla domanda: Sindaco, si ricandida? La risposta è stata: “Direi che è un po’ presto decidere ora ….ma la tentazione è forte”. Una risposta che dice tutto e niente. Appurato che la vecchia politica potrebbe ritornare in campo, diamo una occhiata al “nuovo”.
Da tempo si vocifera dell’entrata in campo di Francesco Robboni, roese doc. Le prime voci lo davano in accordo con l’attuale vicesindaco ed amico Alberto Astolfi. Appurato che Astolfi e Robboni appartengo a due schieramenti diversi ed opposti, la cosa è subito decaduta e confermata dallo stesso Astolfi. Nella campagna elettorale per le politiche Robboni è stato fotografato al fianco di Malaguti e quindi l’accostamento è presto fatto.
Visto il successo che ha ottenuto Fratelli d’Italia nel comune di Riva del Po il suo ingresso in politica rimane pressoché scontato, anche se in politica di scontato c’è solo la caccia alla poltrona e Robboni potrebbe essere un pretendente.
Verrebbe però a scombussolare gli attuali equilibri ma rappresenterebbe il “nuovo del centrodestra”. Sempre perché nulla si sa, Robboni non piace a tutto il centrodestra e quindi sì parte già con qualche divisione. La storia insegna che il centrodestra diviso, in questo comune e nei suoi avi (Ro e Berra), non ha mai portato a casa poltrone (o divani) ma solo amarezze. Urge trovare una figura che possa piacere a tutti, se alle prossime elezioni si vuole concludere qualcosa, o quanto meno cercare di contrastare questa sinistra, che se da una parte cala ogni giorno nei consensi, è sempre riuscita a vincere.
Come detto, queste politiche hanno spostato il baricentro, ma erano politiche. Le amministrative sono tutt’altra cosa.
(l.c.)
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