Berra – Con una breve e sobria cerimonia martedì mattina, 8 novembre, presso la sala consiliare del Comune di Riva del Po in Berra, il Prefetto di Ferrara Dott. Rinaldo Argentieri ha consegnato al sindaco Andrea Zamboni, in nome e per conto dell’Amministrazione Comunale di Riva del Po, il Decreto Presidenziale di concessione dell’emblema araldico del Comune e le miniature dello stemma e del gonfalone.
Accolto dal primo cittadino Andrea Zamboni, in prefetto ha salutato tutti i convenuti, con un occhio particolare ai dipendenti e funzionari, definiti come colleghi, servitori dello stato. Una breve ma molto significativa cerimonia, che arriva dopo un iter lungo e laborioso, esaustivamente percorso dal Sindaco durante il suo intervento, ma che finalmente attribuisce al neonato comune tutti i crismi necessari per una presentazione ufficiale a tutti gli effetti.
“Il 14 ottobre scorso la Commissione giudicatrice deputata ha scelto 3 loghi sui 13 presentati – ha spiegato Zamboni – sui quali all’inizio di quest’anno i cittadini del Comune di Riva del Po hanno potuto esprimere il proprio voto, mediante apposito “form” denominato “Vota il nuovo stemma”. Al termine della votazione la scelta finale è ricaduta sullo stemma del professor Giovanni Raminelli”.
Serravallese doc, ex insegnante ora in quiescenza, storico locale, con al suo attivo molte pubblicazioni, il professor Raminelli ha spiegato in maniera dettagliata le scelte percorse per arrivare allo stemma, dove compaiono due elementi caratteristici degli estinti Comuni di Berra e di Ro. In campo color argento la fiaccola fiammante, simboleggiante la Libertà, già presente in punta nello stemma berrese.
L’argento in araldica, qui sostituito cromaticamente dal bianco, simboleggia il valore della giustizia e quello della civile convivenza e dell’amicizia. Il secondo campo è decorato di rosso, colore che sta ad indicare non solo il sangue versato dai caduti di entrambe le comunità, ma anche il valore e l’audacia delle azioni singole e comunitarie. In questa partizione si vede una mezza ruota di mulino natante emergente da onde fluviali azzurre e blu poste in punta, onde che richiamano la collocazione geografica delle due comunità ora unite, segnate nel confine a nord dalla riva destra del Po, stato di fatto che giustifica il nome del nuovo Comune: “Riva del Po”.
Nello stemma questo elemento si riferisce in particolare al mulino ricostruito e attualmente appiardato sulla riva roese, nei pressi del ponte sul Po che collega Ro a Polesella. I mulini natanti caratterizzarono per secoli l’attività molitoria sulle due sponde del Po e in particolare è ancora viva la memoria di questo manufatto grazie al romanzo Il Mulino del Po dello scrittore Riccardo Bacchelli. Sempre in campo rosso compare una stella d’oro a 8 punte indicante le otto comunità che compongono il nuovo Comune.
Il termine della cerimonia è stata sancita dal taglio della torta: una tenerina con disegnato sopra il nuovo stemma. Presenti la Giunta al completo, autorità militari e religiose e tutti i dipendenti del comune.
(d.m.b.)
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