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BERRA – SALE PARROCCHIALI – 21 MAGGIO 2023 – PRESENTAZIONE DEL ROMANZO “QUE SERA SERA” – AUTRICE MARIA ROSA PIZZI – CRISTIANA SERAFINI DIALOGA CON L’AUTRICE…

Siamo negli anni ’50 e Giovanni, di famiglia benestante, a causa della morte del padre e dei dissesti finanziari della famiglia, decide di cominciare a guadagnarsi da vivere accettando una supplenza annuale, come maestro elementare, in una piccola scuola di una zona molto disagiata della campagna ferrarese. Dopo l’assegnazione, prende la sua vespa e macinando km su km arriva alla scuola elementare di Piumana. Scuola: uno stanzone adiacente ad un’osteria dove ogni giorno arrivano, pedibus calcantibus, ragazzini dalla campagna circostante.

La campagna circostante in questione è la zona che comprende anche “La Bordocchia” casa natale dell’autrice, ora luogo del cuore della famiglia Ariutti, e la scuola in Piumana è la scuola frequentata dall’autrice.

Gli anni felici vissuti in queste zone hanno portato Maria Rosa Pizzi, ex docente di Lettere della “fu” Scuola Media di I grado “Ugo Foscolo”, ad ambientare in questi luoghi il suo secondo romanzo che è stato presentato domenica 21 maggio a Berra presso le sale parrocchiali in un evento organizzato dall’Associazione Cultura e Spettacolo Berrese (Acs).

Associazione che si diletta di Sagre, frequentatissime per l’offerta culinaria, ma che continua a proporre, anche se, ahimè, meno frequentati, eventi culturali, perché, come sappiamo “fatti non fummo a viver come bruti”.

Come ha detto il Presidente Acs Mauro Tumiati, in apertura all’incontro, “noi continuiamo perché anche se la frequentazione può essere scarsa, c’è chi apprezza e a noi piace comunque proporli”.

A proposito di scarsa frequentazione, domenica siamo stati (fortunatamente) smentiti, il pubblico intervenuto era numerosissimo: amici, conoscenti, parenti e tanti ex alunni che sono venuti per salutare un’insegnante che è stata molto amata ed altrettanto apprezzata.

L’analisi del romanzo, fatta attraverso la lettura di brani ad hoc, scelti dall’autrice, ha toccato diversi aspetti come, ad esempio, la vita leggera e un po’ superficiale di ragazzi di città, abituati ad avere tutto, e quella dei ragazzini della campagna, che vanno a scuola, sì, ma stanno anche a casa perché a volte serve aiutare la famiglia nei campi. E’ stato trattato il tema dell’importanza dei legami famigliari, il tema dell’amicizia, dell’amore, ma , soprattutto, abbiamo visto maturare il personaggio protagonista, in questo che può, quindi, definirsi un romanzo di formazione. Un giovane che, scontrandosi coi problemi della vita e vivendo alcuni mesi in un ambiente fortemente diverso dal suo e con più problematiche, ha compreso il significato di cose sulle quali il suo pensiero era sempre scivolato senza riflettere ed ha imparato a guardare il mondo con un occhio più attento e più consapevole.

Sono state due ore davvero serene, due ore “in famiglia” in cui Maria Rosa ci ha riportato un po’ indietro nel tempo, in questa terra nostra e sua, perché, anche se si è trasferita da diversi anni “qui è stata felice e questa felicità non è andata dispersa. Le basta tornare per afferrarne un po’…quel tanto che basta”.

Grazie Maria Rosa.

(Cri.Se)

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