Serravalle – Animi agitati, qualche parola di troppo subito stoppata e molta discussione con scambio di idde, tra gli oltre 200 cittadini presenti e i relatori – sindaco Andrea Zamboni e i comandanti dei carabinieri e polizia locale, maresciallo capo Mauro Rinaldi e l’Ispettore Superiore Gianni Gardellini – hanno contraddistinto l’incontro che si è tenuto lunedì sera presso la sala Eden a Serravalle.
Parlare di sicurezza e legalità in un paese che ha da poco vissuto episodi di violenza gratuita, inaudita – quattro minorenni hanno ingaggiato una lotta con alcuni cittadini del luogo e causato danni materiali – non è facile, ma l’impegno c’è stato e la discussione, tranne qualche sbavatura, è stata proficua. Non è mancata la discussione sui punti d’interesse dell’incontro, su tematiche che riguardano i reati in danno delle categorie più deboli, come truffe, furti, sicurezza Stradale, modalità di attivazione delle Forze di Polizia, collaborazione dei cittadini con le Forze di Polizia.
Gli eventi hanno cambiato la scaletta di questo incontro, che si è adeguato ai fatti, come spiegato nell’introduzione dell’assessore Marco Pozzati. Integrazione, maggior controllo del territorio, essere comunità, avere coesione ed una migliore collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine.
Questi sono alcuni dei punti toccati dai relatori, ai quali hanno fatto da eco i numerosi interventi del pubblico, che a volte hanno attaccato duramente il sindaco, accusato di essere “troppo permissivo”, “poco presente”, e sono
stati messi in discussione i dati da lui portati.
Nell’intervento introduttivo il sindaco ha ricordato la convalida dell’arresto dei due minori, riaffidati alle famiglie con obbligo di permanenza domiciliare, e la denuncia degli altri due. Si è parlato molto di integrazione, problema
fulcro, che ha portato all’evento di giovedì sera e ad altri episodi meno gravi, ma anche di rapporto tra le forze dell’ordine e i cittadini, esortati a segnalare tutto quello che può sembrare pericoloso e illegale, anche solo all’apparenza.
“La risoluzione del problema non è facile – ha detto il sindaco Zamboni – Bisogna rinforzare i controlli ma anche
l’integrazione. È necessario essere rigorosi, esercitare un maggior controllo sui presenti e se serve anche repressione”. Dopo il sindaco è intervenuto il Maresciallo Capo Mauro Rinaldi, Comandante della stazione carabinieri di Berra. “Ottenere misure cautelari non è cosa facile, soprattutto se, come in questo caso, si tratta di minori – ha precisato il comandante – ora non sono in libertà, hanno restrizioni ben precise”.
“Bisogna essere comunità, avere coesione ed una migliore collaborazione tra cittadini e con i cittadini – ha puntualizzato il Maresciallo Rinaldi – significa molto per raggiungere i traguardi voluti della legalità”. Il comandante Gianni Gardellini ha fatto un excursus sulle varie presenze etniche sul territorio comunale ed una riflessione su quanto accaduto e come la socializzazione di piazza non ricopre più i canoni di una volta.
La succesiva discussione ha riscaldato un pó gli animi. Tante domande per il comandante Rinaldi, risposte con ompetenza, soprattutto quella che riguarda il possesso di cani molossoidi da persone “senza scrupoli”. “Il
problema è conosciuto ma nel risolverlo dobbiamo attenerci al rispetto delle leggi”. Ha risposto il comandante.
Pressanti gli interventi sulla legalità. “Veder sfrecciare per piazza macchine costosissime, guidate da persone che stanno in panciolle dalla mattina alla sera, non è cosa simpatica. Chiediamo maggiori controlli e rispetto delle regole, e chi non lo è deve lasciare il territorio”.
E poi bisogna fare i conti con la carenza di personale. È stato evidenziato che nella caserma di Berra a fronte di un organico di 8 carabinieri ve ne siano 5. L’impegno preso dal sindaco è quello di intercedere con le alte sfere per ripristinare al più presto il numero di carabinieri.
Il Sindaco ha annotato tutto ed ha promesso che già dalla mattina successiva all’incontro di sarebbe attivato per smuovere chi di dovere.
Applausi ma anche qualche fischio hanno intercalato i vari interventi. E come sempre non e mancato l’argomento
videosorveglianza come controllo su tutti i fronti, un progetto fortemente voluto da questa amministrazione ma che trova numerosi ostacoli per via della privacy, come ha spiegato il comandante Gardellini.
“L’abbandono dei rifiuti al comune di Riva del Po costa 30/40 mila euro all’anno – ha detto il sindaco – una cifra che potrebbe essere investita in altre cose più utili”.
Stefano Bigoni è ritornato alla carica con gli “Osservatori civici”, meglio conosciuti come Ronde, che in piena egittimazione, da parte dell’amministrazione comunale e della prefettura, con un regolamento d’azione, organizzazione, effettuano controlli, tutele e piena integrazione con l’attività delle forze dell’ordine.
Per finire, è stato invitato il sindaco ad essere più presente tra la gente. “A volte non occorre investire danaro per ottenere risultati – ha detto una giovane, facente parte di una associazione di volontariato – ma basterebbe una pacca sulla spalla e un po’ di incitazione”.
Dopo oltre due ore e mezza di discussione l’incontro è terminato con la speranza che già da subito il sindaco inizi a lavorare su quanto è stato detto e richiesto.
(dmb)
Views: 339