Berra – In quel di Riva del Po, a Berra, si è conclusa la 19esima edizione della sagra de I’OSS dal Maial. Che dire? Si è conclusa con un calo dei commensali rispetto allo scorso anno, ma a noi dell’Associazione Cultura e Spettacolo Berrese interessa relativamente; noi, di certo, ci interroghiamo sul perché del calo d’interesse, ma ciò diventa stimolo per migliorare, per cercare nuovi spunti e nuove idee che possano fare uscire di casa i nostri compaesani.
Se la sfera magica ci avesse anticipatamente detto che i numeri sarebbero stati ridotti rispetto all’ultima edizione, la sagra ci sarebbe stata ugualmente. Noi ci teniamo ai nostri “aficionados” e i complimenti che la cucina e la sala ricevono hanno un grande valore perché ripagano della fatica e della stanchezza.
Che poi, sapete, non è solo questione di complimenti: vedere l’incantevole Alessia che a 15 anni si diverte a spadellare in mezzo alle due Raffaelle, che dai suoi 15 anni sono molto lontane, beh, è priceless (senza prezzo).
Vedere la bella Sara che “fa sua” una sagra in cui il suo moroso ama essere e gestisce comande con competenza e precisione, beh, è priceless.
Vedere l’iperattiva Virginia che è tutta in “sgazuviglia” perché ha sperimentato ricette su come cucinare le orecchie di maiale (dal maial a n’ass buta ié gnent) ed ora è pronta a servire una croccante dadolata “ad recia” saltata in padella con paprika dolce, aglio e prezzemolo, è priceless.
Infine è davvero senza prezzo la tavolata in cui i volontari stanchi, unti, sudati e bisunti si siedono per condividere “i resti” e fare il sunto; è davvero un momento topico e se da fuori poteste vederlo, vi invoglierebbe ad unirvi a noi. Certo fare il volontario è “un talento”, non è per tutti, ma tutti dovrebbero provare almeno una volta.
Parola di Cristiana Serafini – socia ACS.
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