Rosolina – E’ successo di nuovo. Veloman, come ormai viene definito da tutti l’ignoto che sega i velox del Polesine col flessibile, tagliandoli alla base, ha colpito ancora.
Nella notte tra il 3 e il 4 gennaio ha segato il velox che si trova in Romea, nel territorio comunale di Rosolina, poco distante dalle svincolo per Albarella. Una escalation impressionante di episodi.
Il lungo elenco degli assalti in Polesine parte tra il 28 e il 29 maggio, seguito tra il 1° e il 2 novembre a Giacciano; a Mazzorno Destro nella notte tra il 5 il 6 agosto e nella notte tra il 25 e il 26 dicembre; a Bosaro (quello più temuto dai ferraresi) tra il 18 e il 19 maggio e tra il 18 e il 19 luglio; a Corbola (altro velox che “colpisce” i ferraresi) nella notte tra il 25 e il 26 dicembre. Un fenomeno che, per dimensioni e frequenza, non ha davvero alcun pari a livello nazionale, per quanto alcuni episodi simili si siano verificati in altre province.
Anche in questo caso, le modalità di esecuzione mettono in luce analogie con i precedenti: un taglio fatto con mano sicura, col flessibile, circolare, del palo di sostegno del velox, alla base, sino a provocarne la caduta a terra.
Sui “tagli” indagano i carabinieri e se il colpevole venisse scoperto, rischia dai 6 mesi ai 3 anni di carcere. Mentre il web esulta per l’accaduto, tifa per l’autore, alzandolo ad eroe popolare, Giorgio Osti, docente universitario esperto in sociologia, analizza il fenomeno social, nei suoi limiti e nelle sue potenzialità, facendo proprio riferimento in modo particolare a quanto accaduto.
Per il professore, i social hanno grande potenzialità poiché sono un luogo virtuale di informazione e comunicazione senza imposizioni. D’altro canto, però, sono piazze di fomentazione di folle. Certo è che quanto meno, sui social, non è possibile ricorrere alla violenza fisica…
(dmb)
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