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ROVIGO – “VELOMEN” COLPISCE ANCORA – UNA TELECAMERA HA REGISTRATO L’AZIONE DI DUE UOMINI MASCHERATI CHE “RECIDONO” UN AUTOVELOX – MA I DUBBI SONO ANCORA MOLTI…

Rovigo – Sono in due, con passamontagna e armati di flessibile professionale. Questo è l’ultimo identikit dei “Velomen”, che in Veneto hanno fatto strage di velox, ben 8 in circa 10 mesi: il primo tra il 18 e 19 maggio 2023 con l’abbattimento del velox posizionato sulla Statale 16 a Bosaro, all’ingresso del paese per chi arriva da Ferrara.

Ma i Velomen non hanno colpito solo a Rovigo, ma anche al passo Giau, a Belluno e ad Asti: nella notte di Natale il “regalo” all’amministrazione è stato l’abbattimento di un velox odiato nella tangenziale del capoluogo di provincia piemontese.

Questa volta però, le telecamere hanno ripreso i Velomen in azione. Sono due e agiscono con un flessibile professionale. I Velomen piemontesi, almeno due, si sono avvicinati agli autovelox passando dai campi limitrofi, ma sono stati inquadrati dalle telecamere prima della loro demolizione.

I video sono stati già consegnati alla polizia e ora sono diventati virali. Sono gli stessi che hanno agito in Veneto? Difficile dirlo, anche se la tecnica sembra la stessa. Intanto il fatto è approdato nei TG e nelle trasmissioni nazionali, dove i Velomen si sono presi la loro parte di applausi da parte di cittadini che protestano per le multe e raccontano le loro disavventure.

Una su tutte la donna che spiega di avere pagato ben 30 multe a causa del velox poi abbattuto. Secondo la dottoressa Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense più conosciuta in Italia, i casi che si sono susseguiti nel Veneto sono opera della stessa mano, un soggetto che nutre la sua autostima leggendo come le sue gesta gli abbiano creato una certa popolarità e lo accresce nel convincersi che sta facendo la cosa giusta.

Sempre la dottoressa forense tracia un identikit: persona con dei problemi e sicuramente giovane, con un’età dai 20 ai 30 anni. Sicuramente con una scolarizzazione bassa e senza un ruolo e una posizione sociale di rilievo. Cosa rischiano i due? Sempre nel caso fosse dimostrato che sono i soli fautori dell’abbattimento. Difficilmente rischierebbe l’arresto, al massimo il fermo nel caso venissero trovati in flagranza di reato, cioè con il flessibile in mano nell’atto di tagliare il palo.

Il reato di danneggiamento aggravato – questa la più probabile delle accuse, fermo restando che difficilmente potrebbero venire accusati (in assenza di prove certe o di confessioni) – prevede una pena che va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni di reclusione. Il danneggiamento è un reato comune, in quanto può essere commesso da chiunque, indipendentemente dal possesso di qualifiche, status, posizioni professionali o sociali. Il danneggiante può chiedere la sospensione condizionale della pena se accetta di eliminare le conseguenze dannose del reato commesso e di prestare attività socialmente utile, non retribuita, per il tempo stabilito dal giudice.

Dal 2019 la depenalizzazione ha sostituito la condanna penale con una sanzione amministrativa. Il danneggiamento semplice indica quei comportamenti che portano a danneggiare gli oggetti di proprietà di qualcuno: in questo caso si verifica un’ipotesi di illecito amministrativo, che può essere punita con una sanzione civile compresa tra i 100 e gli 8.000 euro: in altri termini, il danneggiamento commesso dovrà semplicemente essere risarcito.

(dmb)

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