Berra – “Da qualche giorno ho segnalato alla responsabile del servizio tecnico la pericolosità della fila di alberi che si trovano nel parco del nido “Pollicino Verde” a Berra, l’edificio blu ristrutturato di tutto punto con i fondi Pnrr: rami in caduta libera e necessità di una potatura contenitiva a beneficio dei piccoli ospiti, delle loro insegnanti e dei confinanti”.
A segnalarlo è la consigliera di minoranza Daniela Simoni (Gente di Riva del Po). L’attenzione sulla potatura o capitazione, come si usa ultimamente chiamare questa tecnica a Berra, è all’attenzione di questa amministrazione. In questi ultimi mesi la Giunta Zamboni ha stanziato qualcosa come 50mila euro per far fronte al problema piante dei luoghi pubblici in tutto il comune di Riva del Po.
Naturalmente non senza “richiami” da parte di alcuni, pochi, cittadini, che ritengono questa pratica dannosa per le piante, molto spesso fatta senza vera necessità e assente di cognizione di causa cioè senza approfondita conoscenza dell’argomento. Ma tant’è che a poco serve se poi, come succede più spesso di quanto si crede, la caduta dei grossi rami o addirittura dell’intera pianta, provocano danni irreparabili e purtroppo anche morti. A questo punto il taglio o capitozzatura o come lo si voglia chiamare, vale la candela.
Ritornando al nido, durante l’inaugurazione dell’otto gennaio scorso, il primo cittadino è stato chiaro. “Vorrei ricordare che l’ufficio tecnico sta guardando e lavorando per rinnovare cancelli e cancellata – ha precisato Andrea Zamboni – per noi era prioritario fare e terminare la “casa” dei bambini, poi arriveremo anche ad altro, con la sistemazione di tutta l’area esterna del nido”.
Si sa, la pubblica amministrazione non ha i tempi di intervento di un privato, per motivi già più volte spiegati, ma basta seguirne le dinamiche per capirne le reali intenzioni.
(dmb)
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