Riva del Po – La giornata della Liberazione a Riva del Po è sta ricordata con due importanti momenti, che si sono svolti nei due paesi, ex comuni, che una volta corrispondevano a Ro e Berra. Si partiva da Ro, con ritrovo presso le ex scuole di piazza Umberto I^. Presenti il sindaco Andrea Zamboni, il vicesindaco Alberto Astolfi, alcuni assessori e consiglieri, autorità civili e militari, protezione civile di Ro e polizia locale, e il parroco don Andrea Tani.
Alzabandiera e discorso commemorativo, accompagnati da suoni e musiche per l’occasione, illuminavano questo primo passaggio, che successivamente di trasferiva a Berra, sede municipale del comune. La prima tappa era al monumento a tutti i caduti nelle guerre di via Piave. Nel parco chiuso (aperto per l’occasione), attorniato da numerosi cittadini, l’alzabandiera dava inizio alla cerimonia, alla presenza delle autorità politiche locali, civili, militari, con la presenza del parroco di Serravalle don Andrea Masini.
Poi il discorso commemorativo, del vicesindaco Alberto Astolfi. “Buongiorno a tutti e grazie di essere intervenuti così numerosi – ha iniziato cosi il vicesindaco – il 25 Aprile e la festa della nostra bandiera prima di tutto. Una bandiera che è tornata, dopo il 25 aprile, a sventolare nel mondo libero, guadagnato con il sacrificio di chi ha fatto la resistenza”.
Poi il racconto dei tempi nostri, ricordando la “festa” di Predappio e la tomba sola e abbandonata di Matteotti a Fratta Polesine. Ed ancora, la figura della donna nella resistenza, punto fondamentale. Astolfi ha ricordato “I 4 nostri concittadini che sono stati fucilati il 3 dicembre del 1944”. Jaures Finotti (24 anni), Noradino Galli (22), Emilio Frenide Mingozzi (20), tutti berresi, e Severino Tagliatti di Formignana (35).
Momento emozionante, con il racconto e la lettura dei 15 partigiani fucilati. “Nessuno ne parla mai – ha sottolineato Astolfi – e allora adesso io vi dico chi erano, perché è inutile continuare sempre a parlare di quello che è successo; bisogna ricordarsi anche di quello che è successo prima”. I nomi: Giantonio Bravini, Giulio Casiraghi, Enzo Del Riccio, Andrea Esposito, Domenico Fiorani, Umberto Fogagnolo, Giulio Galimberti, Vittorio Gasparini, Emidio Macro Domenico, Angelo Poletti, Salvatore Principato, Andrea Ragni, Eraldo Soncini, Libero Temo, Vitale Del Temato. Non ultimo, il ricordo di due cittadini partigiani locali: Almerino Galetto e Simioli Natale, signori che hanno combattuto contro il fascismo.
Il corteo si è spostato al cimitero. Appena fuori il ricordo al ceppo dei 4 partigiani morti nel 1944, poi dentro. Davanti al Sacrario dei Caduti, con la benedizione data da don Andrea Masini e il ricordo da parte del Sindaco.
“Buon 25 aprile a tutti/e cittadini/e di Riva del Po – ha detto Andrea Zamboni – oggi è il giorno in cui tutti dobbiamo ricordare chi ha sacrificato la propria vita: partigiani di ogni fede politica, militari che dopo l’8 settembre hanno fatto una scelta di parte, uomini, donne, bambini e bambine massacrati dalle rappresaglie nazifasciste. Tutto per ridarci la Libertà e la Democrazia. Stiamo assistendo ad un tentativo di “riscrivere la storia”, quella storia che ci ha ridato i valori che ho citato sopra, non dobbiamo mollare ma mantenere viva quella riconquista.
Viva il 25 aprile, viva l’italia Libera e Democratica Antifascista”.
(LC)
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