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RIVA DEL PO – IMPIANTO FOTOVOLTAICO DI VIA MADONNINA – SI STA CONFIGURANDO UN CONTENZIOSO ELETTORALE CHE SARA’ DI INTRALCIO ALLA SUA REALIZZAZIONE – IL “GREEN” NON SEMBRA AVERE L’IMPATTO POSITIVO CHE SI CREDEVA

FOTO D’ARCHIVIO

Riva del Po – In questo frangente di campagna elettorale a tenere banco è l’impianto fotovoltaico che troverà sede nei campi di via Madonnina a Ro. Questa volta interviene l’attuale vicesindaco e candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di Riva del Po, Alberto Astolfi, con una riflessione sugli impianti fotovoltaici. “È ormai fuori di dubbio che sulle energie rinnovabili si è aperto un dibattito acceso proprio in prossimità delle elezioni amministrative ed Europee.

L’Unione europea spinge sull’ampliamento di queste energie per cercare di uscire quanto prima dalla dipendenza dell’utilizzo del Fossile (Carbone e Petrolio). Questo anche per rispettare gli impegni legati alle politiche sulla riduzione dell’impatto sul clima. Tutto chiaro e tutto vero, finché non si entra nel particolare nostrano ed ecco che allora subentrano i problemi come, non per ultimo, sul piano aria della regione Emilia-Romagna.

Non si può gridare allo scandalo ogni qualvolta si vede un cartello per il contenimento delle emissioni, cogliendo l’occasione per farne un caso politico e non per la reale necessità di regolamentare la circolazione, che di fatto non viene e non verrà bloccata, nessuno sarà obbligato a cambiare il proprio automezzo, nessuna attività commerciale e/o agricola verrà penalizzata.

Si evocano politiche eco green, ma quando è il momento di attuarle, con gli strumenti che consente e impone la normativa, si confondono anche qui ruoli e normative.

Sul fotovoltaico è comprensibile la preoccupazione delle associazioni agricole che chiedono più tutela sulle aree coltivabili e sulle produzioni di eccellenza che rischiano di essere ridimensionate dalla vendita dei terreni per gli impianti fotovoltaici e biodigestori. In questo senso anche la regione Emilia Romagna si sta muovendo con una serie di prescrizioni, che si sono tradotte e si tradurranno in una serie di Decreti, che puntano e punteranno a salvaguardare i terreni di eccellenza agricola sul territorio, nell’attesa che il Governo Centrale intervenga puntualmente con propri provvedimenti.

Fermo restando che la compravendita di immobili tra soggetti privati è regolamentata dal Codice Civile, nel cui ambito il Comune, non ha alcuna competenza, si specifica che per la realizzazione di un impianto fotovoltaico, come quello previsto in via Madonnina a Ro, la normativa sul procedimento amministrativo prevede l’indizione di una specifica conferenza di Servizi che sulla base dei pareri espressi dai soggetti interpellati (consorzio Bonifica, MISE, Beni archeologici, USL dove richiesto, Unione dei comuni a cui aderisce il comune di Riva del Po) Consentono all’Ente che ha indetto la conferenza, nello specifico ARPAE ( L’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell´Emilia-Romagna) di predisporre l’ Atto finale, denominato Autorizzazione Unica, per la realizzazione dell’impianto. Durante la Conferenza, ogni Ente interpellato, esprimerà il proprio parere positivo, in più casi condizionato oppure negativo con relative motivazioni.

L’Unione Terre e Fiumi, in quanto Ente che per conto del Comune ha la titolarità delle funzioni edilizie e Urbanistiche, dopo attento controllo del PUG (Piano Urbanistico Generale), relativamente alla classificazione Urbanistica dei terreni interessati, e della presenza di Vincoli, non ha ravvisato motivi di diniego alla realizzazione dell’impianto.

L’ufficio tecnico del Comune si è interessato delle problematiche relative alla salvaguardia delle strutture viarie interessate da transiti e lavori nonché della definizione delle incidenze derivanti dagli oneri di compensazione ambientale che, per Legge, il realizzatore dell’impianto deve riconoscere all’Ente sul territorio del quale andrà a realizzare l’impianto. Non possono essere espressi pareri negativi se non si ravvisano palesi ed evidenti violazioni di norme e leggi poiché un diniego immotivato esporrebbe l’Ente a notevoli problematiche di carattere legale.

Al fine di chiarire le varie voci che si sono susseguite le scorse settimane, si riportano di seguito le seguenti specifiche. Il cosiddetto “Vincolo bacchelliano” riguarda l’area che si trova a nord della SP5 e interessa tutto il centro di Ro e si estende fino alla frazione Guarda. L’area su cui verrà realizzato l’impianto sta a Sud della SP5, fuori dalla perimetrazione del vincolo, pertanto, non essendoci alcuna normativa che esplicitamente disciplina le zone immediatamente adiacenti ad una zona vincolata e/o che vieta la realizzazione dell’opera, nessun veto può essere apposto.

L’impatto ambientale e di riscaldamento dell’area non ha nessun riscontro scientifico come del resto il campo elettromagnetico. Trattandosi di energia pulita e tanto meno rumorosa e odorosa, rimane difficile interpretare quali siano i reali pericoli se non quello dell’impatto visivo, che da progetto verrà opportunamente occultato con una siepe divisiva alta circa 2 metri, tanto quanto le strutture di sostegno dei pannelli ed a non meno di dieci metri dal confine della proprietà. Come previsto dalla normativa non verrà usato nessun tipo di diserbante chimico per la manutenzione del verde.

Ora, alla luce dei pareri che verranno espressi previsti per legge, il no dell’ente comune, se non sufficientemente correlato dai precedenti pareri richiesti, rischia anche di essere impugnato presso il TAR, per non parlare di richiesta danni per il mancato investimento. È del tutto evidente che, in questo contesto, se vi fossero ravvisati degli elementi di impedimento, la risposta sarebbe negativa.

Naturalmente tutti gli enti preposti, comune compreso, si adegueranno ad eventuali decreti governativi e regionali che verranno emanati in materia di difesa dei terreni agricoli e di locazioni degli impianti di energia rinnovabile”.

RED

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