Berra – Il disagio di 5 anni (qualcuno riferisce anche molto di più) risolto o quasi nel lavoro di una giornata. Siamo in via Bosco a Berra, una strada interna a fondo cieco ma per questo non meno importante, e nei giorni scorsi la ditta Sivieri Carlo di Riva del Po ha provveduto al ripristino della frana che da anni imperversa, creando pericolo e disagi a chi transitava.
Lo sgretolamento della sponda dello scolo Bentivoglio e la formazione delle prime crepe sulla strada risalgono a circa quattro anni fa. Alla base del crollo uno scarico privato, causa della lungaggine dell’intervento. Tanti i rimpalli di competenza che hanno complicato e rallentato la procedura per il ripristino. L’autorizzazione all’intervento da parte del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara arriva il 28 settembre 2023, che autorizza la ditta Nonnato Graziella e Bellettato Luciano ad effettuare i lavori di prolungamento della tubazione di scolo delle acque meteoriche provenienti dal proprio terreno, sino allo “scolo Contarinello”, ovvero il “Bentivoglio”.
Anche qui un attesa, quasi immotivata, di nove mesi, che il primo cittadino commenta così. “Dopo anni di segnalazioni – dice Daniela Simoni – tanto che da giugno 2022 ho iniziato a seguire anche io la vicenda, oggi finalmente il crollo di Via Bosco a Berra è stato ripristinato, grazie ai cittadini proprietari dello scarico privato che, danneggiandosi a sua volta, lo aveva causato.
Vi garantisco che l’impegno e lo sforzo dei privati, che posso direttamente testimoniare, è stato esemplare nonostante un apparato burocratico non sempre (in passato) capace di agevolare”. I “soliti” rimpalli di colpe, quando la lungaggine la fa da padrona. “A chi vogliamo dare la responsabilità? – aggiunge il Sindaco – Io sono qui da un mese e spero vivamente che il disappunto espresso da qualche cittadino non sia rivolto a me. Che siamo allo sbando lo sostengo da tempo. Ma sono convinta che possiamo recuperare questo territorio con il lavoro l’impegno e le idee ma anche con il giusto tempo che serve per riorganizzare e far ripartire la macchina amministrativa”.
Se è vero quello raccontato dall’ex assessore ai lavori pubblici, qui la questione era tutta privata – pare ci fossero di mezzo anche avvocati – mentre al comune aspettava fare da tramite e controllore, tant’è che i detti lavori sono stati pagati dai privati. Ora rimane il ripristino del manto stradale e poi tutto è sistemato.
(dmb)
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