martedì, Ottobre 22, 2024
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RO – AMIANTO SUL TETTO DEL “ROMA” – LA SITUAZIONE E’ INGARBUGLIATA: NON SI PUO’ ORDINARE AI PROPRIETARI NULLA FINO ALLO “SFALDAMENTO” DEL MANUFATTO – E’ LA LEGGE!

Ro – “Allo stato attuale la proprietà dell’immobile non risulta più in capo al proprietario dell’epoca ma ad altro soggetto giuridico privato, individuato con visura catastale e visura camerale”.

Lo rende noto la sindaca di Riva del Po Daniela Simoni nella risposta all’interpellanza della copertura in cemento amianto presente sull’immobile ex albergo Roma di Ro e presentata dal gruppo di minoranza Uniti per Riva del Po. Il tetto che ricopre l’ex albergo è tutto sgretolato: essendo di amianto sta destando non poche preoccupazioni e quindi la situazione va sanata.

“Il personale dell’Ente si è adoperato al fine di reperire, presso il municipio dell’estinto comune di Ro, la documentazione relativa alla problematica sull’immobile in questione, senza però risultati utili”. Cita sempre la risposta. E qui nasce un dubbio, perché all’interpellanza il gruppo ha presentato una ordinanza datata 2016, dove l’allora sindaco di Ro Antonio Giannini ne disponeva una accurata sequenza di interventi da attuare, mai eseguiti.

“Poco importa quello che è stato in passato, quello che conta oggi è sanare la questione”. Incalzano i cittadini di Ro.
Per ora non si parla di imposizioni, quindi nessuna ordinanza. “Nel nostro ordinamento non esiste alcuna normativa che obblighi privati proprietari alla rimozione e smaltimento delle coperture in fibrocemento amianto se in condizioni “stabili” e non in stato di avanzato sfaldamento – cita ancora la risposta – La L. 257/1992 e ss.mm.ii, e nello specifico, l’art. 12, comma 3, dispone che il proprietario del bene è il responsabile della rimozione e bonifica delle strutture contenenti amianto, solo laddove, effettuata l’analisi e la valutazione del “rivestimento” del manufatto interessato, non si possa ricorrere a tecniche di fissaggio (incapsulamento) e i risultati dell’analisi diagnostica rendano necessario questo tipo di intervento”.

Non a caso l’ordinanza “Giannini” dettava la nomina di un tecnico che tenesse controllata e monitorata la situazione, prendendo le precauzioni del caso. Ora si apprende che gli attuali proprietari abitano a Ferrara, la cui attività prevalente è relativa alla costruzione di edifici residenziali e non residenziali, oltre alla ristrutturazione e alla valorizzazione in genere di terreni e/o fabbricati a qualsiasi destinati. Allo scopo la Sindaca ne indica il percorso, che non a caso è uguale a quello che aveva predisposto il sindaco Giannini nell’ordinanza.

“L’Ente, pertanto, provvederà a comunicare al proprietario la necessità di intervenire (indicando la tipologia degli adempimenti da effettuare) affinché si provveda alla valutazione del rischio e alla successiva bonifica, laddove necessario. In caso di inadempimento, si procederà con l’adozione di una ordinanza sindacale”.

Intrappreso il cammino, ora si spera nella risoluzione definitiva del problema. “Mi fa piacere il fatto che la Sindaca abbia preso in seria considerazione la richiesta – ha commentato la consigliera di Uniti per Riva del Po Egle Cenacchi – spero che il problema venga risolto definitivamente. Questo è, secondo me, il modo corretto di lavorare per il bene di tutta la comunità”.

(dmb)

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