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BERRA – CONSIGLIO COMUNALE DI LUNEDI 28 OTTOBRE – DISCUSSIONI ANIMATE SUL DESTINO, CHE PARE DECISO, DEL MULINO – IL BALLETTO DELLE CIFRE E’ PIUTTOSTO AMPIO E NON TUTTI SONO CONCORDI COL PROGETTO – CENACCHI: E’ UN PROGETTO FALLIMENTARE…

Berra – Il consiglio comunale di Riva del Po ha votato a maggioranza, con i voti favorevoli dei gruppi Gente di Riva del Po e di Riva del Po Cambia, astenuto il capogruppo di Uniti per Riva del Po Alberto Astolfi mentre ha votato contro la consigliera Egle Cenacchi (Uniti per Riva del Po), la variazione di bilancio che prevede il “recupero” di 16mila e 500 euro per poter anche procedere con l’incarico di progettazione di fattibilità tecnica ed economica al professionista per il recupero del Mulino sul Po.

Un voto negativo che ha lasciato stupito il capogruppo di maggioranza. “Mi chiedo se la consigliera Cenacchi faccia ancora parte del gruppo Uniti per Riva del Po – ha detto Stefano Bigoni – visto che il loro programma prevedeva il recupero del Mulino”.

Bigoni ha poi rinfrescato la memoria dando lettura di quanto scritto in merito sul programma elettorale del gruppo Uniti per Riva del Po. “Evidentemente Bigoni non sa cogliere (leggere) il contenuto del nostro programma – ha replicato Cenacchi – questa sera stiamo per approvare la variazione di bilancio di 16.500 euro per la riprogettazione del restauro del Mulino: ovviamente ho votato contro questo ennesimo spreco di soldi!! Perché un conto è che si parli della progettazione per riqualificare l’intera area golenale di Ro, che era inserita nel nostro programma elettorale, un altro conto è parlare del restauro del solo Mulino, che continuerà ad essere un fallimento.

Nessun ente (Regione o Ministero) metterà un solo centesimo di finanziamento per sistemarlo perché allocato in una zona soggetta ad inondazioni; quindi, perché continuare a buttare soldi in questo sogno fallimentare? Non stiamo parlando come il balcone di Giulietta e Romeo, che attira milioni di turisti a Verona, che è il paragone usato dalla Sindaca per giustificare questa ennesima spesa sul “finto manufatto storico”! Sarà, è il caso di dirlo, un altro buco nell’acqua.

Vedremo poi a quanto ammonterà la nuova spesa complessiva per il restauro e la spesa per la sua manutenzione annuale che, se come preannunciato sarà ricostruito in legno, mi era stata riferita in circa 40 mila euro. Ripeto vedremo le cifre che naturalmente pubblicherò quando verrò a conoscenza dei dati”.

La controrisposta del capogruppo Bigoni è stata concisa e chiara. “Con questo nuovo incarico ripartiamo da zero. La manutenzione non costerà così tanto e comunque è prevedibile che sia recuperata da fondi privati. In sintesi: riusciremo a mettere in acqua il Mulino senza spendere gli oltre 440mila euro del primo progetto”.

(LC)

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