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SERRAVALLE – PONTE PIETROPOLI: ANCORA NON SI PARTE – LA VIDEOCONFERENZA CON GLI ADDETTI HA PRODOTTO ALTRI RITARDI – LA SINDACA SIMONI: COLPA DELLA GIUNTA PRECEDENTE… – L’EX SINDACO ZAMBONI: ADESSO CI SONO LORO, SI DIANO DA FARE

Serravalle – “Si è tenuto, martedì 19 novembre, un incontro in videoconferenza con tutti i protagonisti di questa delicata vicenda riguardante la ricostruzione del ponte di Serravalle: Provincia di Ferrara con i suoi tecnici, Tper con i suoi tecnici, Comune di Goro, di Mesola e naturalmente il Comune di Riva del Po. Come ho già avuto modo di precisare il progetto è già stato concordato con gli amministratori precedenti ed i lavori sono già stati appaltati alla ditta aggiudicatrice che interverrebbe a fine di novembre e per i prossimi 8 mesi a venire. Oggi però abbiamo ribadito criticità importanti di viabilità alternativa che non possono essere sottovalutati ed è per questo che abbiamo ottenuto un incontro in presenza con relativo sopralluogo nella prima settimana di dicembre, posticipando quindi di qualche settimana la chiusura del ponte”.

Una vicenda, quella della demolizione e ricostruzione del ponte Pietropoli, meglio conosciuto come “al pont dal sgnor Checo”, che se per cinque anni è rimasta silente, in soffitta, ora è scoppiata tutta in una volta, da quando l’amministrazione provinciale di Ferrara, alla quale aspetta i lavori – già appaltati da tempo e con inizio lavori annunciati per il 12 ottobre scorso, cita il cartellone lavori, ma ancora non iniziati – ne ha annunciato i lavori. Il motivo di tanta discussione è la viabilità alternativa che dovrà durare otto mesi, tanto è il periodo previsto per questi lavori. Una situazione che verrà sbloccata nei prossimi giorni, forse ore, come ha detto la Sindaca, ma una situazione, sempre secondo la Prima Cittadina, figlia dell’amministrazione precedente.

“Sarebbe ora di smetterla con sta storia della colpa a chi ha amministrato prima – commenta l’ex sindaco Andrea Zamboni – devono amministrare, parlare con enti di riferimento e smettere di guardare sempre indietro. Ora ci sono loro al governo locale ed in più in provincia ci sono pure i loro amici, che vadano in provincia a lamentarsi. Di ingessato non c’è nulla; se non trovano giusto qualcosa lo cambino, se hanno qualche idea”.

(dmb)

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