Riva del Po – Un compleanno si festeggia sempre, anche in periodo di emergenza sanitaria, se poi la festeggiata compie 100 anni, ancor meglio. È così il sindaco di Riva del Po Andrea Zamboni e l’assessora Raffaela Nalli domenica 13 dicembre si sono recati a casa della signora Desdemona, per porgere gli auguri a nome dell’amministrazione comunale e di tutta la comunità.
La lunga storia della signora Desdemona Siviero parte da Porto Tolle, nel lontano 1920, dove nacque il 13 dicembre, il giorno di Santa Lucia, quando gli strascichi della Prima Guerra Mondiale ancora si fanno sentire sulla pelle delle persone.
Ha sempre fatto la sarta e per un certo periodo ha avuto anche un bar insieme al marito, Angelo detto Nini, pur continuando a mantenere il suo lavoro di sarta in cui, è noto a tutti, è bravissima. Ha due figlie, Ivana e Loredana, di 12 anni di differenza, che, molto giovani, nel 1963, a seguito dell’alluvione del Polesine, lasciano il Veneto insieme ai genitori per trasferirsi in Liguria, a Bordighera, dove Angelo aveva diversi contatti per avviare il mestiere di muratore.
Insieme a loro si sposta un gran numero di parenti, alcuni li seguono nella stessa Bordighera, altri si spostano a Berra, appena oltre il Po rispetto alla cittadina natale. Desdemona continua il suo lavoro di sarta che coltiva con alacrità e perseveranza servendo diverse famiglie della zona. Le due figlie diventano maestre elementari ma una delle due, Loredana, la più giovane, recandosi un’estate a Berra a trovare i parenti si innamora di Renzo e decide di lasciare il mare della Liguria.
Desdemona vive a Bordighera per circa sessant’anni, fra i nipoti che le vivono accanto e quelli che dal ferrarese la raggiungono appena le vacanze da scuola lo permettono: tutte le estati, tutti i Natali, tutte le Pasque…immancabilmente.
Purtroppo, rimane vedova molto presto, all’improvviso, nel 1985: nel giro di poche ore Angelo non c’è più ma Desdemona, minuta e fragile, sa farsi forza dell’affetto dei suoi cari. Cuce, lavora, continua a imbastire stoffe e abiti, fino oltre i novant’anni infilzando l’ago con una precisione e velocità da cecchino.
Rimasta ancora più sola, dopo aver perso anche la figlia Ivana nel 2017, nel maggio di quest’anno, alle soglie del secolo di vita, in questo anno bizzarro e a tratti drammatico, trasloca, in piena pandemia a Berra. Anche lei arriva a Berra, dove il giorno di Santa Lucia, sotto un rarissimo sole, compie 100 anni tondi tondi, e il cerchio della vita ricongiunge tutti i fili rimasti. E continua, miracolosamente, a cucire.
(lore.mo.)
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