Berra – “Servizio internet e telefoni di rete fissa che funzionano a singhiozzo, con interruzioni che arrivano improvvisamente e il centralino della ditta titolare del servizio non ci sa dare spiegazioni”. Cologna, Berra e Serravalle sono le tre frazioni di Riva del Po che protestano, “perché siamo stanchi di pagare un servizio che arriva al 70%, per di più senza un cenno al rimborso del danno causato”.
La situazione va avanti da diverso tempo e quindi molti cittadini hanno lanciato una pubblica protesta, rivolgendosi al giornale. “È giusto che tutti sappiano, anche se servirà a nulla, ma tacere è peggio”. Una constatazione e non una rassegnazione, contro la ditta telefonica per eccellenza, quella che ha ereditato la vecchia Sip ma che in questa zona non preferisce investire.
Il telefono fisso è rimasta cosa di pochi ma internet serve un po’ a tutti e non solo alle ditte, soprattutto in questo periodo di lockdown, con la didattica a distanza, ma che ha saputo far fare vacanze extra agli alunni.
E allora qual è l’alternativa? Da poco sul territorio è arrivata la fibra ottica, portata da Openfiber e sono già molte le famiglie che si sono rivolte alle ditte partner per effettuare il cambio, un cambiamento che andrà a rilento, sia perché c’è un po’ di perplessità, sia perché la mole di lavoro da fare è tanta.
“Se a qualcuno non piace più l’esistente – spiega sui social un utente che per primo ha fatto il passaggio alla fibra – basta andare sul sito di Openfiber e cercare i partner. Da lì si sceglie uno e lo si chiama per avere le informazioni sui servizi erogati e i costi. Visto che l’attuale principale gestore non mi ascoltava ho deciso di fare così”.
Una decisione che stanno prendendo in molti, dando segnali positivi.
(luccico)
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