Alberone di Riva del Po – L’isola ecologica che non c’è. Non è una nuova canzone di Edoardo Bennato ma si tratta del centro di rifiuti videosorvegliato per la raccolta differenziata previsto in via Fazzina ad Alberone che si deve fare ma che ancora non c’è.
Lo si attende dalla primavera del 2019, da quando, nel 2018, l’ex sindaco di Ro Antonio Giannini lo annunciava, ma i lavori non sono ancora partiti. La fusione tra i comuni di Ro e Berra ha ritardato i tempi ma non il luogo, che rimane, anche per il comune di Riva del Po, Alberone.
Anche in questo caso, durante la presentazione del progetto “Tariffa puntuale“, i dirigenti di Clara e dell’amministrazione comunale avevano annunciato la nascita di questo punto di raccolta per la primavera del 2020, ma ancora una volta i tempi non sono stati rispettati. E se a qualcuno si deve dare le colpe queste non vanno certo all’amministrazione comunale, che ha già stanziato, da tempo (appunto dalla Giunta Giannini, e confermata dalla Giunta Zamboni) la sua quota di 80mila euro.
Questo centro è molto importante in quanto rende la raccolta differenziata più flessibile (va ricordato che è attivo quello di Copparo, dove anche i cittadini di Riva del Po possono rivolgersi). I cittadini potranno infatti usufruire di questa area per portare i propri rifiuti ingombranti, le apparecchiature elettriche, l’olio e tutto ciò che non riescono a smaltire tramite la raccolta porta a porta perché magari in quel giorno non riescono a mettere fuori il bidone o il sacco.
Se il progetto iniziale non subirà modifiche, la zona sarà suddivisa in due parti, una recintata in cui saranno situati i cassoni per la raccolta e l’altra parte che rimane a disposizione della linea extraurbana con il parcheggio. Il tutto illuminato e videosorvegliato. In più, come sottolineavano i tecnici al momento della presentazione del progetto, si è scelto questo luogo in quanto Alberone di Ro è il paese centrale del nuovo comune di Riva del Po che va da Serravalle a Ruina.
Come detto, per il progetto sono stati previsti 380mila euro: 300mila da Clara e 80mila dal Comune di Riva del Po. L’area avrà un’estensione di oltre 2.600 metri quadri con sei container da 27 metri cubi, cinque vaschette da sei metri cubi e altri contenitori per la raccolta di rifiuti urbani.
Ribadendo che il comune di Riva del Po ha stanziato la propria parte economica, Clara fa presto ad adeguarsi alle leggi, quelle scomode per i cittadini/utenti, per i quali poco o nulla fa.
(d.red.)
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