Di Sara Panarella – 15 Agosto 2021
Percorrere i fiumi lungo tutto il loro tragitto ha sempre un discreto fascino e molti ne sono stati attratti. Vari i modi di seguirli e vari i motivi per intraprendere il viaggio ma la voglia di conoscere il fiume e parlare con la sua gente sono più che obiettivi, vere e proprie condizioni preliminari per chi questo viaggio decide d’intraprenderlo. Sicuramente Andrea Ricci, Segretario della FICT, Federazione Italiana Canoa Turistica, grande sportivo, appassionato di canoa e acqua in genere, aveva questi motivi ben presenti e il suo viaggio l’ha iniziato giovedì 5 agosto da Saluzzo, nel cuneese, dove il Po incontra la pianura. Tappa conclusiva: le porte del Delta, destinazione che Andrea raggiungerà verosimilmente il 22 agosto. Mezzo di trasporto: il Sup, stand up paddle, una tavola rigida su cui si pagaia stando il piedi.
Pagaiando, Andrea conosce il fiume e le sue rive, si ferma a chiacchierare con le persone che più o meno numerose questo fiume lo abitano, soddisfacendo le condizioni preliminari di cui abbiamo già detto, in più compila quotidianamente la lista dei club e delle associazioni che incontra nel suo percorso. Ne risulterà un file prezioso, uno strumento di conoscenza che potrà essere utile a tutti gli appassionati del fiume e della sua vita. Ma non solo. Al termine del viaggio redigerà un vero e proprio documento tecnico sulle condizioni del fiume che permetterà a chi lo desidera di intraprendere un viaggio simile potendo sfruttare l’esperienza di chi il percorso l’ha già compiuto.
Andrea viaggia leggero, condizione quasi indispensabile per godere del piacere e del divertimento che chi ama il fiume può provare scivolando sulle sue acque. Perché un viaggio simile senza divertimento non sarebbe fattibile, anche se indirizzato alla conoscenza e ricognizione.
Conoscenza di habitat e sociale dunque, obiettivi già corposi cui si aggiunge un desiderata: poter organizzare sul Po o in un suo tratto un evento simile alla Discesa Internazionale sul Tevere. Una manifestazione sportiva, naturalistica e di promozione del territorio senza finalità agonistiche, un evento con più tappe in più giorni che ogni anno richiama moltissimi interessati, e tra questi non solo canoisti esperti ma anche principianti così come camminatori e ciclisti che il Tevere preferiscono conoscerlo e viverlo seguendolo lungo le sponde. Una festa , insomma.
Proprio il tratto piemontese potrebbe essere quello più idoneo per un raduno simile perché, spiega Andrea, è molto bello, divertente da un punto di vista sportivo anche a causa di una maggior vivacità di corrente e questo nonostante i numerosi sbarramenti, vere e proprie violenze perpetrate dall’uomo sull’ambiente fluviale e su cui si dovrebbe intervenire. Come? Anche solo con scivoli a lato per permettere ai navigatori di passare senza dover uscire dall’acqua e rientrare in acqua più a valle. Un aiuto anche per i pesci che potrebbero risalire la corrente.
Tra l’11 e il 12 agosto Andrea ha abbandonato il Piemonte entrando in territorio lombardo. Cosa ci dice di questo tratto piemontese del Po? Ci ha raccontato che l’acqua gli è sembrata pulita abbastanza pulita soprattutto nel tratto cuneese, ci si è tuffato ma non si è sentito di berla e come dargli torto. Qualità dell’acqua che anche solo a vista decade moltissimo con il procedere del viaggio.
Cosa lo ha colpito maggiormente? La ridotta antropizzazione del fiume specialmente dopo Torino dove anche i ponti non sono molti, Chivasso, Crescentino, Trino, Pontestura, rapportati ai chilometri presenti. Ha apprezzato moltissimo la zona di San Mauro, quella dell’Isolone Bertolla per intenderci, di cui abbiamo parlato recentemente a causa del ritrovamento di tracce che confermano qui la presenza dei lupi. Zone quasi disabitate, dove la natura è ancora indisturbata.
Andrea Ricci è uno sportivo, amante dell’acqua che sia fiume o mare. Ha all’attivo innumerevoli discese su tantissimi fiumi, Danubio compreso. Ama la canoa ma anche il Sup per la semplicità di utilizzo: dopo aver pagaiato puoi tuffarti in acqua e risalire con agilità cosa che con la canoa non è così immediata. E per aumentare questa maggior libertà di utilizzo ha scelto di affrontare il suo viaggio sul Po con un Sup gonfiabile, meno stabile di quelli rigidi ma in grado di scivolare meglio sull’acqua – a patto di saper condurre la tavola naturalmente. Ma in questo caso non abbiamo dubbi. Buon viaggio!
(fonte: ilgiornaledelpo.it)
Views: 101