Ruina – “Un rilancio dell’ex Bbs ambizioso ma completamente scollato dal contesto locale – è il commento del consigliere di minoranza Daniela Simoni (Gente di Riva del Po), che aggiunge – Trattasi di puro sfarzo e sfoggio ingegneristico e architettonico in palese contrasto con la normativa paesaggistica e ambientale della nostra realtà locale. In questo senso è stata molto chiara la Responsabile dell’Ufficio di Piano intervenuta durante la presentazione del progetto (in videoconferenza) Chiaro quindi che il progetto aveva solo finalità propagandistica ed elettorale.
Infatti se ne cominciò a parlare a fine 2018 quando l’ex sindaco Giannini doveva abbandonare la poltrona anzitempo per passare il testimone a seguito di fusione ed il pd doveva garantirsi continuità. I lavori dovevano iniziare nel 2019. Poi nel 2020. Nel 2021 e ora pare la prossima settimana. Solo perché perfino il sindaco durante il laboratorio di ieri ha incalzato la proprietà”.
Molti i difetti di questo progetto, rispetto a quello “originale”. “Si è capito che intanto verrà 1 delle 5 ditte che erano previste – prosegue Simoni – Si sistemerà alla bene e meglio 1 dei 3 capannoni. Il progetto non è ancora finanziato ma sta partecipando ai bandi attuali (la proprietà chiede aiuto alle istituzioni ma non erano loro che dovevano aiutare Ruina?). Non hanno ancora presentato liste a Cesta con indicazione dei profili professionali che chiedono per le 400 (!?) assunzioni previste.
Inizieranno la prossima settimana e non hanno ancora presentato la pratica edilizia allo Sportello Unico dell’Unione dei Comuni. Ma hanno chiesto al sindaco di mandare i cantonieri comunali perché hanno bisogno di aiuto nella bonifica e pulizia del piazzale (erba ha superato il metro di altezza). Quel gruppo di imprenditori è arrivato a farmi tenerezza per la loro goffaggine – conclude Simoni – impreparazione amministrativa, assoluta mancanza di conoscenza del tertitorio”.
(d.m.b.)
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