Ruina – “Sarò soddisfatto solo quando vedrò il cantiere aperto”. Con queste parole il sindaco Andrea Zamboni aveva concluso l’incontro in videoconferenza per la presentazione del progetto “Ruina New Project: la rinascita del polo industriale ex Bbs – Riva”, che si è svolto la settimana scorsa.
Mentre l’ad Gabriella Multari, titolare del progetto, aveva detto: “Inizieranno la prossima settimana i lavori di bonifica dell’ex Bbs; iniziamo dal primo dei quattro capannoni esistenti, quello che attualmente si trova in condizioni migliori”.
La settimana di riferimento è trascorsa ma nell’oasi ex Bbs ancora è tutto fermo, anzi, l’unica cosa che si muove è l’erba che cresce, fagocitando l’intera struttura. Ancora un rinvio? L’ennesimo. Come sempre e da sempre, per nulla convinta del progetto è la consigliera di minoranza Daniela Simoni (Gente di Riva del Po). “La proprietà dell’ex complesso industriale di Ruina si è pubblicamente impegnata ad iniziare bonifica del sito ed insediamento dell’attività nella settimana corrente – dice la consigliera – ma ad oggi (18 novembre) la situazione è sempre uguale, come testimoniano le foto. A questo punto consiglio vivamente il sindaco di Riva del Po di prendere le debite distanze da questo progetto allodola.
Dopotutto il suo fine propagandistico ed elettorale lo ha raggiunto (il pd scalda ancora le poltrone comunali) e quindi ormai ci si può accontantare del versamento imu (circa 120mila euro) e lasciare che il tempo faccia il suo corso”.
A questo villaggio industriale, molto futuristico e ambizioso, 170 posti di lavoro nel giro di tre anni e un indotto di 400 posti, un progetto da 40 milioni di euro, un grattacielo di 64 metri (13 piani) ed uno “più piccolo” di 45 metri, che ospiteranno, fra le altre cose, gli uffici della direzione e un centro ricerche, ma anche due piani di sky garden con ristorante, camere per l’ospitalità, piscina, centro benessere e attività commerciali e altro ancora, non ci crede più nessuno.
(d.m.b.)
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