Cavanella Po – Occhio non vede, cuore non duole è un proverbio italiano molto noto utilizzato con varie sfumature di significato; molto spesso lo si usa per affermare che il non essere a conoscenza di qualcosa che potrebbe intristirci o preoccuparci ci eviterà appunto di soffrire; in altri termini si afferma che le cose sgradevoli è meglio non saperle.
Secondo alcune fonti si ricorre a questo modo di dire soprattutto in riferimento a questioni sentimentali; in realtà, si tratta di un proverbio che ha sicuramente un impiego decisamente più vasto. Nel caso specifico lo usiamo per esprimere un “sentimento” nei confronti del Mulino sul Po, il noto natante che fino a 7 anni fa rappresentava il fiore all’occhiello della zona recettiva di via Dazio a Ro e che poi ha iniziato a dare problemi.
Nel marzo 2015 i rapporti tra l’amministrazione comunale di Ro e il gestore Donatella Tasca, che gestiva la struttura dal 2009, si rompono, con quest’ultima che sbatte la porta e se ne va. La convenzione era stata rinnovata solo l’anno precedente ed era valida fino al 2019.
“Assieme alla mia giunta ho condiviso un percorso diverso – spiegava l’allora sindaco Antonio Giannini – c’è un nuovo programma che prevede il rilancio dell’area golenale ed un progetto di promozione turistica più ampio che punti anche oltre questo territorio”.
Qualche scossone ma un recupero ceto è proprio non è mai arrivato. Nel contempo anche il resto dei punti recettivi iniziano a vacillare, a partire dal Vento di Supa, proseguendo con il Bici grill arrivando al parcheggio per roulottes. Insomma, l’area recettiva collassa.
Ritornando al Mulino, il 22 luglio del 2020 imbarca acqua e rischia di affondare: salvato da un recupero in extremis da parte dei Volontari della Protezione Civile di Ro. Fermo li, in attesa di nuova sentenza, è ancora l’acqua a creare problemi. A novembre scorso il Mulino imbarca ancora acqua, si inclina sul fianco e rischia nuovamente di affondare. Ecco allora i Volontari della Protezione Civile di Ro, pronti al recupero. Questa volta però si decide di portarlo in cantiere, per essere aggiustato. Il 27 novembre parte Cavanella Po dice nei giorni scorsi è stato tratto in secca (vedi foto) per essere fatte tutte le valutazioni sullo scafo e approntare le manutenzioni necessarie.
Non è l’ultimo atto di un lungo calvario, con l’amministrazione comunale che non ha ancora espresso un giudizio ufficiale sul suo futuro.
(l.c.)
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