Cavanella Po – “L’Adria International Raceway resterà chiuso per anni”. Arriva come una doccia fredda la notizia che l’autodromo di Adria per ora non apre: nella migliore delle ipotesi, serviranno almeno due anni per risentire i motori rombare nel famoso ed innovativo autodromo di Cavanella Po, nel comune di Adria. Tempi lunghi, anzi lunghissimi; si parla anche di tre anni, dovendo attendere una sentenza del tribunale di Milano che riconosca l’accordo di preliminare di acquisto sottoscritto da Bioitalia e Darma spa con versamento già effettuato di un milione e mezzo andato nelle casse della seconda.
C’è anche l’eventualità di un provvedimento della Banca d’Italia che potrebbe riscontrare possibili conflitti di interessi fra alcuni soggetti coinvolti dell’operazione, quindi riconoscere la validità di quel preliminare. Molte ipotesi, che in ogni caso non arriveranno prima di due anni. Parole arrivate dall’avvocato Giuseppe Cavallaro, legale di Bioitalia e F&M, durante la conferenza stampa, alla presenza di Luigi Scaglia presidente di F&M e Mario Altoè amministratore di Bioitalia, nonché direttore sportivo dell’impianto fino a quando era in attività. Presenti in sala anche Giuliano Altoè e la moglie Flavia.
L’avvocato ha illustrato la complicatissima vicenda legale e giudiziaria, che si trascina da anni, sostenendo un punto fermo: “Solo Bioitalia è in grado di gestire l’impianto motoristico”.
Tante parole che si traducono nel fatto che, tranne colpi di scena, possibili ma al momento non prevedibili, l’autodromo resterà chiuso a lungo e abbandonato a se stesso, possibile preda anche di male intenzionati. Una doccia gelata per il mondo imprenditoriale e commerciale adriese e del Delta, un indotto che vale circa il 40% delle entrate.
Anche la politica, come sta facendo da alcune settimane a questa parte, si interroga su questo gravoso problema, soprattutto per valutare l’impatto negativo che sta avendo sull’economia locale a seguito del crollo dell’indotto alimentato dall’autodromo.
Diversi gli incontri fatti e quelli programmati da tutte le forze politiche adriesi, maggioranza e minoranza, dentro e fuori del consiglio comunale, per fare il punto della situazione.
(red)
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